*Da lungo tempo, forse da sempre, in Italia imperversa la volontà politica di moltiplicare, riguardo alla condizione delle persone straniere, dispositivi di diritto separato. La burocrazia italiana è infarcita di norme introdotte per sfavorire e rendere difficile la vita degli immigrati e sono ampiamente collaudate tecniche di esclusione e inclusione differenziale volte a sottolineare una precisa gerarchia sociale. E poi ci sono pratiche sottili, che passano nel silenzio generale e di cui quasi non si percepisce la portata in realtà abnorme, lesiva della dignità delle persone.
Una di queste, ci viene segnalata nel territorio della Provincia di Fermo, dove da tempo vengono reiterate situazioni di rifiuto da parte di Poste Italiane ad aprire conti correnti o postepay a cittadine e cittadini di nazionalità nigeriana regolarmente soggiornanti. Sei nigeriano? Allora non puoi aprire un conto corrente, rivolgiti a una banca. Questa la incredibile risposta che viene data loro.
Tali prassi vergognosa, non motivata per iscritto ma solo in forma verbale, è stata rilevata e denunciata anche in altre regioni, come ha fatto l'ASGI (Associazione Studi Giuridici Immigrazione) rispetto a casi registrati nel Lazio, in Lombardia, in Toscana ecc., ricevendo ufficiosamente per risposta la motivazione del rispetto della direttiva antiriciclaggio.
E' inaccettabile che gli istituti di credito possano pensare, come parrebbe, di poter rifiutare l’apertura di un conto ai cittadini nigeriani sulla base della loro cittadinanza!
Siamo in presenza di un comportamento, da parte di varie filiali di Poste Italiane, che costituisce a nostro avviso illegittima disparità di trattamento e quindi prassi discriminatoria. Per questi motivi chiediamo a Poste Italiane di ripristinare immediatamente il diritto di aprire un conto corrente a tutti i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti e in possesso dei requisiti di legge , senza distinzioni di origine nazionale o etnica.
E quindi anche ai cittadini nigeriani, che appartengono al pianeta Terra e non vivono su Marte.
*Alessandro Fulimeni, coordinatore gruppo Persone migranti