FERMO - Quattromila le donazioni di organi ogni anno in Italia, ma diecimila le persone in attesa.” Principalmente giovani” precisa Luca Moreschini, presidente Aido, infermiere di professione.
Per questo c’è bisogno di sensibilizzare le persone, partendo dai giovani, perché la cultura del dono non ha età ma deve crescere. Con questa logica è nato anni fa il Premio Biancucci da un’idea di Sergio Ioiò che ha trovato nel dottor Alberto Viozzi il braccio operativo. Insieme hanno capito che non bastavano i convegni per sensibilizzare le persone, bisognava entrare nelle scuole. Con loro, ancora oggi in prima linea, c’era già Massimo Todisco che ha permesso di raggiungere il Rotary, diventato partner fondamentale.
Il premio è dedicato a un ragazzo scomparso tropo presto, che aveva in sé già la cultura del dono. E come lui la famiglia, che disse sì, permettendo di salvare altre persone. Il premio ogni anno coinvolge più studenti, quest’anno 600 quelli che hanno preso parte agli incontri organizzati da Aido insieme con Avis e Admo, perché la rete del dono è compatta.
“Ogni incontro in classe ci ha messo di fronte a ragazzi attenti e maturi. Del resto, quando frequentano la quarta e la quinta superiore, si sentono adulti. E noi come tali dobbiamo trattarli, mettendoli anche di fronte alle loro responsabilità”.
Non è mai un momento facile, “ci sono ance quelli che ancora non vogliono sentir parla di morte, come se portasse sfortuna. Ma in realtà è un tema che li interessa e tanto. Soprattutto sapere che la morte può generare nuova vita” prosegue Moreschini.
Oltre agli incontri, gli studenti si sono dimenticati nelle opere per il concorso: quadri, poesie, testi, fotografie. ognuno ha scelto la sua strada per raccontare il dono e al teatro dell’Aquila, davanti ai parenti di Biancucci, a quelli di Ioiò e ai vertici di Rotary, comune, Ast e scuole, i migliori sono stai premiati. Un piccolo regalo che celebra il grande impegno civico e valoriale.
A Matteo è dedicato il premio, a quest’anno protagonista è stato Leonardo, il giovane alunno del Montani che ha perso la vita dopo un incidente in piscina. La madre ha parlato, ha commosso, ma soprattutto ha dato prova di cosa significhi andare oltre il dolore per fare del bene.
“Il dono ha tante facce. Io stesso l’ho conosciuta dopo il Covid, quando ho capito che il mio plasma sarebbe stato utile. E l’ho donato” racconta il sindaco Paolo Calcinaro.
La scienza fa progressi ogni giorno, lo ha ricordato il direttore generale dell’Ast Grinta, e con tante parti del nostro corpo si possono aiutare persone, che siano cellule o organi. Tutto questo è entrato nelle aule scolastiche e poi nei lavori che sono stai premiati.
Ed eccoli i vincitori.
Sezione Musica: Maria Luce Revel.
Sezione multimediale: 4° Pta del Montani.
Sezione letteraria: 4 B SA del liceo Scientifico scienze applicate.
Sezione pittorico fotografica: Mirca Candelari del 4° AF liceo artistico Preziotti.
Menzioni speciali per la classe 4° MMB del Montani, per gli alunni Sara Basta del 4 AFL del liceo Artistico, di Maria Azzurra Lombardelli e Valerio Massimo Marchetti dell’Artistico.