MONTEGRANARO – Il settore è in difficoltà, gli aiuti devono essere immediati e robusti. La strategia di Assocalzaturifici, l’associazione che rappresenta i calzaturieri, è chiara. La presidente Giovanna Ceolini, che sarà in carica fino al 2027, l’ha spiegata agli associati durante l’assemblea annuale.
“Vogliamo dare un supporto il più efficiente possibile in termini di internazionalizzazione e promozione, ma è necessario rendersi conto che i mercati sono cambiati, il mondo è cambiato e anche l'approccio non può essere più quello del passato. Non si può affrontare un nuovo mercato da soli ma vanno attivate sinergie con altri soggetti istituzionali”. Partner non può essere che Confindustria Moda, al momento guidata dall’imprenditrice calzaturiera Annarita Pilotti.
“Cercheremo di puntare su una serie di fiere internazionali utili a esplorare nuovi scenari e nuovi mercati. In una situazione geopolitica in continua evoluzione è una scelta d'obbligo" aggiunge.
Il settore vuole far valere il suo peso: 14 miliardi di fatturato, 74mila dipendenti per 3500 aziende. “Un mondo che merita l’attenzione del governo, anche e soprattutto a livello di cassa integrazione che deve essere cassa straordinaria che non incida sui contatori di quella ordinaria, sul modello di quella introdotta durante la crisi del Covid-19" chiarisce la Ceolini.
Nel mentre prosegue il lavoro sui tavoli del ministero con la presidente Pilotti che ha un rapporto diretto con il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Maurizio Leo. “Grazie all’interlocuzione, per il credito d’imposta abbiamo ottenuto, lo slittamento al 31 ottobre 2024 dei tempi per il riversamento spontaneo delle aziende. Nel frattempo è stato finalmente creato l'albo dei certificatori e aperta la piattaforma informatica per fare richiesta di certificazione. Siamo in fortissima pressione nei confronti del Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso affinché vengano pubblicate le linee guida che determineranno quali spese possono essere portate a detrazione e, quindi, certificate, e accompagnare tutte l'attività di certificazione”.
Di una cosa è però convinto ogni imprenditore, la ripresa ci sarà. Per questo è fondamentale non fermare la riorganizzazione aziendale e quindi servono giovani. “Sostengo l'importanza di avvicinare le nuove generazioni al nostro settore produttivo. Con il digitale abbiamo raggiunto un buon livello per favorire l'avvento di giovani nell'impresa, anche con tecnologie più adatte alla loro età. Se la moda è affascinante nella sua componente glamour, d'altro canto il lavoro in fabbrica spesso, ad uno sguardo superficiale, non ha appeal. Spetta a noi far innamorare i giovani e farli ricredere su una professione che può offrire tante soddisfazioni. Dobbiamo far vedere che il lavoro in fabbrica è oggi una professione tecnologica proiettata nel futuro" conclude la presidente.
r.vit.