“Sii molto cauto nel parlare, perché tu non abbia a vergognarti se le tue azioni non fossero state poi all'altezza dei discorsi”. Ci fosse un po’ di Confucio nei politici di oggi e anche negli amministratori delegati delle grandi aziende staremmo tutti meglio.
Quello che sta accadendo in A14 ha superato la vergogna. Non c’è più il giorno ‘senza’ traffico non è una questione di camion, semplicemente l’A14 da Porto Sant’Elpidio a Pescara non è in grado di fornire il servizio per cui viene pagata. Code interminabili anche di domenica, code al mattino, code dopo cena.
E di fronte a tutto questo, ci si accontenta di una promessa che sa di beffa: sospendere i cantieri durante i fine settimana, a fronte però di un allungamento a luglio. E via applausi, tutti a prendersi meriti. Ma di cosa? L’ironia maggiore è nel successivo regalo stoppa polemiche: ‘riprendiamo il percorso che porti allo studio di fattibilità dell’ampliamento delle corsie’.
Praticamente, si baratta il disastro di oggi, con un danno incredibile all’economia e all’immagine proprio mentre tutti lavorano in Italia per ripartire e accogliere turisti, con un ipotetico futuro fatto di nuovi cantieri che non partiranno prima di cinque anni.
Non è questo il modo di programmare il futuro, non lo è un cantiere infinito, avviato in un momento solo, che impone continui passaggi da due a una carreggiata fino al fatidico cambio corsia che impone, in particolare ai camion, di ridurre la velocità fino a fermarsi. Cosa che comporta inevitabili tamponamenti. Che fino a oggi non hanno provocato tragedie, ma che puntuali, ogni settimana, costringono Polizia e vigili del fuoco a intervenire per ridurre quelle code che i cartelli in A14 non raccontano, la scritta parla sempre di 1-2 chilometri se non addirittura rallentamenti, e che i media nazionali dimenticano.
Ma che importa, i cantieri da metà giugno chiuderanno nel we, promette Autostrade. Che poi non è neppure chiaro che significhi, perché se restano i restringimenti ma si fermano le persone cambierebbe molto poco.
Serve qualcosa di più dalla Regione, serve dai sindaci che farebbero bene a fare squadra, piuttosto che a parlare ognuno per sé dando così ad Autostrade la scusa che poi il problema non sia così grande.