FERMO – Tante critiche, ma per il ministero della Salute, la sanità delle Marche non è poi così male. Il Veneto è al primo posto nella classifica delle regioni che assicurano le migliori cure essenziali ai cittadini, mentre in fondo alla classifica c'è la Calabria, inclusa nella Zona Rossa in base all'ultimo dpcm per il contrasto alla diffusione del coronavirus, proprio a causa della fragilità del suo sistema di assistenza sanitaria.
La pagella prende in considerazione diverse indicatori, che vanno dall'adesione agli screening oncologici ai parti cesarei, dal tasso di vaccinazione ai ricoveri inappropriati. Nel 2018 risultano valutate positivamente: Veneto che guida con 222 punti su 225, seguito da Emilia Romagna (221), Toscana (220), Piemonte (218), Lombardia (211) e Liguria (211). A seguire, sempre in fascia alta, Umbria (210), Abruzzo (209), Marche e Friuli Venezia Giulia (206).
Questi i dati della griglia dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) relativi all'anno 2018 pubblicata dal ministero della Salute. Analizzando il trend 2012-2018, si legge, “emerge un sostanziale miglioramento del punteggio medio globale che cresce passando da 191 nel 2017 a 199 nel 2018”. Una fotografia che in questi due anni ha comunque subito mutazioni e sviluppi.
Si collocano con un punteggio compreso tra 200 e 160, il minimo livello accettabile: Basilicata (191), Lazio (che passa da 180 punti del 2017 a 190 punti del 2018), Provincia Autonoma di Trento (185), Puglia (186), il Molise (passato da 167 a 180) e la Sicilia (da 160 a 171). In coda la Campania, che balza da 153 punti del 2017 a 170 del 2018, e la Calabria, passata da 136 ai 162.