SANT’ELPIDIO A MARE – Il Comunicato della Sinistra Italiana e alcune prese di posizione sui social in merito alla situazione alla Ambruosi&Viscardi non sono piaciute al segretario generale della Cgil, Alessandro D Grazia, uno da sempre in prima linea nelle vertenze e nella tutela dei lavoratori, ancora di più di quelli in difficoltà. “Non ero intervenuto perché con capacità se ne stanno occupando Giorgio Catacchio e Guglielmo Malaspina, insieme alle sigle di categoria della Cisl e della Uil. Ma quando si leggono e ascoltano cose da parte di chi evidentemente non conosce i fatti si supera ogni decenza”.
Criticati sì, ma non senza basi di appoggio: “Hanno utilizzato termini come caporalato, “dovreste vergognarvi” o ancor peggio parlando di “omertà”: e allora faccio chiarezza. Il Ccnl agricoltura, prevede che, per i lavoratori che fanno più di 180 giornate lavorative in corso d’anno, vengano richiamati l’anno successivo qualora l’azienda abbia bisogno di assumere a tempo determinato ma, il diritto, non prevede la quantità delle giornate, cioè la durata del nuovo contratto a tempo determinato quindi, con la chiamata, l’azienda soddisfa il diritto dei lavoratori e contestualmente esaurisce i propri obblighi. I lavoratori iscritti a Sicobas hanno lavorato più di 180 giornate, usufruiscono dell’indennità di disoccupazione agricola, che gli garantisce anche la copertura ai fini previdenziali dell’intero anno, ed ora non stanno lavorando perché, come previsto dall’accordo sottoscritto dall’azienda e dalle organizzazioni di categoria, si sta dando precedenza ai lavoratori che hanno lavorato meno giornate in un’ottica solidaristica”.
Questo per fare chiarezza tecnicamente di come si muove l’azienda che tra l’altro ha firmato l’accordo per la stabilizzazione di 30 dipendenti e, per tutti i lavoratori con una anzianità lavorativa di almeno 3 anni, il diritto a lavorare almeno 180 giornate mentre, per quelli con una anzianità inferiore, il diritto a lavorare almeno 102 giornate. L’accordo ovviamente si applica a tutti i dipendenti compresi quelli che hanno incrociato le braccia nei giorni scorsi”.
De Grazia è deluso, ancor più che arrabbiato: “Questa è la verità dei fatti. Non quella letta dai responsabili dell’Agenzia Res, di Sinistra Italiana o della Casa del Popolo. Utilizzare il termine “omertà”, riferendosi alle organizzazioni sindacali, richiama al sistema mafioso ed a tutte le organizzazioni malavitose che fondano il proprio esistere proprio nell’omertà. La Cgil, non può accettare che si utilizzi quel linguaggio, perché offensivo, perché da sempre in prima linea nella lotta a tutte le mafie ed a tutte le forme di malavita organizzata, perché da sempre in prima linea nella lotta al caporalato, perché da sempre in prima linea per la rivendicazione e l’affermazione dei diritti del mondo del lavoro. noi siamo disponibili per un confronto, ma nessuno ce lo ha chiesto. Se qualcuno aveva bisogno di un po' di visibilità, lo ha fatto nel modo peggiore, attaccando ed offendendo il sindacato confederale”.
@raffaelevitali