di Raffaele Vitali
FERMO – Alla fine riesce sempre a infilarsi e a piacere a tutti. Nella querelle, tutt’ora aperta tra Bonaccini e Schlein, Matteo Ricci è un po’ come la maionese sulla sua amata pizza Rossini, simbolo culinario di Pesaro: a pelle non piace, poi la si prova e diventa irrinunciabile.
E questo è accaduto in questi mesi di lunga discussione sulla sua candidatura a presindete della regione. In un passaggio dell’intervista rilasciata al Corriere Adriatico in edicola, Ricci lo fa anche capire: “A Roma, dove ho preso tanti voti, hanno compreso l’importanza strategica delle Marche. Siamo l’Ohio d’Italia” con un chiaro riferimento allo stato cardine dell’elezione del presidente degli Usa.
Nei contenuti non dà notizie Ricci, trann che aavrà l'ex sindaca di Ancona Mancinelli in squadra, ma due pagine servono a far capire quello che va dicendo da tempo: “Le Marche meritano di più, soprattutto meritano un presidente che le rappresenti davvero, che sia il primo promoter”. E lui, punto fermo dei programmi di informazione televisivi, lo è, "mentre Acquaroli non lo conosce nessuno, come i suoi assessori". Che però sono molto presenti sui territori.
Con intelligenza esce dalla domanda più scivolosa delle giornaliste del Corriere: se perde, resta a fare il consigliere di opposizione o torna a Bruxelles? La risposta è da Ricci: “Non ho mai perso, quindi il problema no si pone”. Tra le linee programmatiche, spicca quella sulla sanità: “Non tornerei mai agli ospedali unici (volontà di Ceriscioli), ma i certo elimino le Ast (riforma Acquaroli)”. Come sempre, ne ha per tutti.
Facile sentirgli dire “eliminerò l’Atim appena eletto”, come non stupiscono i suoi modelli da presidente: Bonaccini e Zaia. Ora non gli resta che risolvere l’ultima questione, la coalizione. C’è maretta nei 5 Stelle, ma ai compagni di partito ha detto che è tutto sotto controllo, è sereno il rapporto con AVS, resta da definire il futuro di Base Popolare e Spacca, ma dopo il corteggiamento estivo, l’ex sindaco di Pesaro ha cambiato tattica: “Se vuole viene lui da me, io non lo cerco” chiude tranchant l’esclusiva al Corriere Adriatico.
C’è poi il nodo squadra nel fermano si lavora per sbloccare il terzo mandato da consigliere, in modo da permettere a Fabrizio Cesetti di essere ancora protagonista. Con lui, l’ex presindete della provincia Perugini e il vice Pompozzi oltre al redivivo, dentro il PD, Nicola Loira, uncico sindaco nella storia a fare due mandati a Porto San Giorgio. Attenzione anche a Francesco Trasatti, attuale presidente del consiglio di Fermo, che con Ricci condividerà domattina una riflessione politica alla Mole di Ancona, e che potrebbe trovare posto nella lista del presidente. C’è poi la questione donne, Chiar Croce, numero uno dei Giovani Democratici, potrebbe avere la grande chance, difille che sia della partita Meri Marziali, per lei si pensa alle politiche tra due anni.