FERMO – Sabrina Gentili al pianoforte, Alessia Di Quirico e Carla Laudi che cantano. Il teatro dell’Aquila si apre con la voce e le note che fanno vibrare i pochi ammessi in presenza alla cerimonia per le consegne delle onorificenze del 2 giugno.
Prima, la messa al duomo e la deposizione della corona di fronte al monumento ai caduti nel cuore del Girfalco dove è stato letto il messaggio del presidente della Repubblica. Tante le autorità presenti, moltissime le fasce tricolori che in questo 2 giugno che sa di rinascita, hanno risposto alla chiamata della prefetta Vincenza Filippi.
“Cavalieri della Repubblica italiana che abbiamo scelto basandoci esclusivamente sul merito. Chi è qui con lo sforzo il sacrificio a ogni livello, in ogni settore, a partire da quello sanitario, ma anche della cultura, della società, ci ha aiutato a vivere meglio” chiarisce subito la Filippi.
“Sono qui – riprende la prefetta volgendo lo sguardo ai premiati - sul palco con un angelo custode, il dottor Ciarrocchi che ci ha aiutato a evitare che questa provincia fosse in qualche modo coinvolta in focolai. Dietro le quinte abbiamo lavorato tutti con generosità e abbiamo consentito alle aziende che facevano domanda di poter riprendere attività di non smettere, di non fermarsi. Sono fiduciosa che con l’aiuto delle istituzioni e anche con l’appoggio dei parlamentari questa provincia, che ha nel distretto calzaturiero unicum, saprà riprendersi al meglio”.
L’ultimo pensiero la prefetta lo rivolge alle forze dell’ordine: “Uomini e donne che lavorano per l’interesse pubblico generale”. Ascoltano i 18 insigniti, tutti seduti a distanza che hanno incassato anche l’abbraccio virtuale di don Vinicio Albanesi che è salito sul palco in un personale fuori programma. Prima dei cavalieri, ci sono le medaglie d’onore dedicate ai deportati nei lager nazisti. La prima va a Umberto Cappella, ritira il fratello Amedeo e la nipote Maria Grazia, che venne deportato dal 9 settembre 1943 al 3 febbraio 1944. La seconda medaglia d’onore va a Giovanni Quintili, ricevono i figli Bruno e Lino, che fu internato nel campo 2B dal 9 settembre al primo aprile 1945.
LA CERIMONIA
Il presidente della Repubblica ha conferito, ricorda Paolo Paoletti che ha il compito di presentare ogni insignito, il diploma di Ufficiale al dott. Serafino Dell’Avvocato “per la stima e la reputazione di cui gode nella società civile che come comandante del Nucleo Radiomobile di Fermo (oggi è a Macerata, ndr). Nel 1992 recuperò una famosa epistola rubata a Fermo e ritrovata a New York”.
Cavaliere dott. Giorgio Amadio Nespola: “Come direttore del reparto di Malattie Infettive ha messo in campo tutte le sue competenze per salvare vite e contrastare la grave crisi sanitaria rimanendo a disposizione al di fuori di ogni orario programmato”.
Cavaliere dott. Claudio Angelini: “Competenze che spazia dalla tutela dell’ambiente alla profilassi delle malattie diffusive. In questo ultimo ambito si è distinto come direttore dell’unità complessa di prevenzione dell’area vasta 5”.
Cavaliere dott.ssa Argentina Cifani, per tutti ‘Tina’: “Partita educatrice al centro studi della Polizia di Stato, dal 1988 si occupa dell’assistenza dei ragazzi ospiti nella struttura”. A ritirare la figlia Laura Valente a cui la prefetta dedica un pensiero personale: “Quando sono arrivata due anni fa, di domenica sera ad accogliermi c’erano il viceprefetto Martino e Tina, che oggi non è qui per dei problemi personali che speriamo si risolvano presto. È il primo 2 Giugno che avviene senza di lei. Il titolo di Cavaliere è il minimo sindacale”.
Cavaliere dott.ssa Luisanna Cola: “Volontaria anche dell’Ong Medici nel Mondo in una missione in Indonesia. Durante l’emergenza Covid si è distinta per salvare vite umane, mettendo in campo ogni competenza come primaria del reparto di Rianimazione e Anestesia”.
Cavaliere dott. Luigi Donzelli: “Per il lavoro come vigile del fuoco di cui fa parte dal 1983. Lodevole operato in diverse emergenze, come durante il sisma del 1997 e del 2009 in Abruzzo. Ad Amandola si è distinto per le capacità organizzative (per un periodo il sindaco ha messo a disposizione la piazza per allestire il comando che oggi ha una sede, ndr) coordinando sopralluoghi e verifiche statiche”. Un corpo amato quello dei vigili del fuoco “che opera con grande generosità a sostegno dell’incolumità pubblica. con lei dico grazie a tutti i vigili del fuoco” aggiunge la Filippi.
Cavaliere dott. Domenico Gabrielli: “Laurea a Roma nel 1985, poi le specializzazioni e una carriera tra Niguarda, Lancisi e parte dei sanitari della Polizia di Stato. Primario al Murri, docente e conferenziere ha guidato l’associazione nazionale dei medici cardiologi e ospedalieri. Impegnato in numerose campagne di sensibilizzazione. Durante la pandemia ha avviato un progetto di telecardiologia per garantire un’assistenza qualificata. Oggi in forza al San Camilo di Roma”.
Cavaliere dott. Gianluca Martini: “Funzionario della prefettura di Fermo dal 2011 in ambito economico finanziario, punto di riferimento anche durante il sisma”.
Cavaliere Fiorenza Anna Padovani: “Competenze in più ambiti della medicina, molteplici pubblicazioni scientifiche. Direttore dei cinque ospedali di Fermo, ha gestito il riordino sanitario e ha provveduto a garantire percorsi puliti dentro il Murri”
Cavaliere sig. Paolo De Carlonis: “Imprenditore che ha iniziato a lavorare a 14 anni in un piccolo pastificio nato nel 1968. Completati gli studi nel 1997 ha preso la guida dell’azienda familiare puntando sulle tipicità. Spiccato senso imprenditoriale, oggi è alla guida di una impresa in crescita con un nuovo stabilimento a Campofilone. Tra i promotori dell’Igp dei maccheroncini”. Per lui sul palco due sindaci: Nicola Loira e Gabriele Cannella.
Cavaliere dott.ssa Loredana Martellini: “Laurea nel 1990 si specializza in ginecologia e ostetricia. Grazie alle sue competenze per tante donne è diventata un punto di riferimento con lo screening ‘Benessere donna’ che accompagna le pazienti nella diagnosi precoce. Disponibilità anche durante la pandemia garantendo il reparto”.
Cavaliere dott.ssa Sandra Rafaiani: “Dal 1991 presta servizio all’Asur 4. Coordinatrice infermieristica al pronto soccorso. Durante l’emergenza si è distinta per la cura e l’assistenza ai malati del Murri”. Premiata dal sindaco di Porto San Giorgio, città dove oggi risiede, la Rafaiani è amandolese doc, città in cui ricopre anche il ruolo di consigliera comunale al fianco di Adolfo Marinangeli che era in sala ad applaudirla.
Cavaliere dott. Giampietro Beltrami: “Infermiere nel reparto di Malattie infettive, ha un master di management ina rea critica in ambito infermieristico. Durante l’emergenza Covid si è speso senza riserve”.
Cavaliere dott. Giuseppe Ciarrocchi: “Laurea a La Sapienza, specializzazione a Modena e poi un continuo studio. Dirigente medico nel 1990, dal 2011 dirige il dipartimento di prevenzione e di quello di Igiene e alimenti dell’Asur 4. Si adopera per fronteggiare l’imprevedibile evolversi della pandemia, collaborando con ogni istituzione locale, infondendo fiducia”.
Cavaliere sig. Giuseppino Iena: “Spirito altruistico per le donazioni con l’Avis, superate le 130”.
Cavaliere Maestro Francesco Di Rosa, che ha poi regalato una piccola performance ai neo cavalieri: “Primo oboe solista dell’Accademia Santa Cecilia dopo essere stato alla Scala dove ha lavorato anche con Muti. Collabora con i più importanti direttori d’orchestra contemporanei. Unico oboista italiano ad aver suonato con i Berliner. Cittadino onorario di Montegranaro con il maestro Allegrini ha fondato la Human Rights Orchestra. Molto impegnato nel sociale anche con l’associazione gli Amici della Musica”. Aggiunge il prefetto affiancata dal vice Martino, oggi commissario a Montegranaro: “Una persona che dà lustro all’Italia”.
Cavaliere sig. Luciano Pini, una persona che merita bene più di un titolo per il tempo e la passione che dedica a chi ha bisogno: “Da 42 anni agente di commercio, è presidente dal 2014 dell’associazione L’Abbraccio che garantisce un sostegno ai malati avanzati ospiti all’hospice”.
Cavaliere dott. Giuseppe Tappatà: Primario del dipartimento di rianimazione dell’Area Vasta 3, è tornato da pensionato in servizio per aiutare i colleghi a fronteggiare la pandemia”. Si chiude così una lunga cerimonia a cui hanno preso parte i vertici delle forze dell’ordine, incluso il comandante regionale dell’esercito, l’imam di Fermo Labdidi con il suo braccio destro El Fanni, i presidenti di Cna e confindustria, oltre alle varie associazioni di volontariato e combattenti, Anpi inclusa.