MONTEGRANARO – Sono atterrati a Mosca, oggi si apre l’Obuv. Da sempre fiera di riferimento per i calzaturieri fermani e maceratesi. E saranno in 31, ne era prevista una decina in più, a esporre. Nonostante tutto, nonostante viaggi complicati per arrivare, nonostante il rischio di restare senza pagamenti.
Ma gli imprenditori sano di non essere soli. Perché la Regione Marche ha confermato il contributo per la fiera, come da programma stilato dall'assessore Mirco Carloni con Camera di Commercio e associazioni di categoria, Assocalzaturifici è il partner sicuro, come fiera Bologna che ha scelto di non annullare la fiera. Perché a Mosca la vita va avanti, nonostante il conflitto in Ucraina. E quindi il mercato è completamente aperto.
Con l’incognita sanzioni che l’Europa non ha intenzione di ridurre. “Le sanzioni non sono mai una soluzione a se stante. Sono inserite in una strategia più ampia che ha elementi diplomatici e militari. Ed è per questo che abbiamo progettato le sanzioni in un certo senso per sostenerle per un periodo di tempo più lungo" chiarisce la presidente della Commissione europea, Ursula von Der Leyen. Insomma sanzioni come “leva per raggiungere una soluzione diplomatica che porterà una pace duratura".
Stando però aa Vladimir Putin, l’impatto non sarebbe poi così determinante: “L'economia russa si sta stabilizzando, i prezzi si alcuni beni stanno calando dopo la crescita dall'inflazione e la decisione di alzare i tassi. L'efficacia delle politiche economiche in Russia sarà valutata in base al livello di occupazione e dal reddito dei cittadini”.
Quei redditi che i calzaturieri sperano garantiscano gli acquisti di un bene che non supera i 300 dollari e quindi non soggetta a blocco diretto. Ma sempre i soldi devono poter viaggiare dai conti russi a quelli italiani, bloccati però dalle banche. Cosa che sta costringendo gli imprenditori a costose triangolazioni, utilizzando in primis il Kazakistan già testato dai calzaturieri poche settimane fa.
Che le sanzioni dei danni li stiano facendo lo dice un dato: il gruppo russo Aeroflot ha registrato un calo del 20,4% nel numero di passeggeri trasportati a marzo rispetto allo stesso periodo del 2021, un crollo in gran parte dovuto alle sanzioni occidentali in relazione al conflitto in Ucraina, scoppiato il 24 febbraio.
A marzo un totale di 2,20 milioni di passeggeri hanno volato con Aeroflot o con le sue filiali, Rossiya e Pobeda, rispetto ai 2,76 milioni del marzo 2021. Il calo è stato del 50% sui voli internazionali, con 189.400 persone trasportate, rispetto alle 379.200 dell'anno precedente. Sui voli nazionali il calo è stato del 15%. Aeroflot, più concentrata sui voli internazionali, ha segnato un calo del 32,1%.
r.vit.