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La Bombonera non tradisce: la partita si scalda e la Sutor diventa implacabile. Foligno si inchina al baby Jokic di coach Patrizio

5 Novembre 2022

di Raffaele Vitali

MONTEGRANARO – Qualunque sia la serie, a Montegranaro si lotta. La Bombonera è un fattore, da sempre. E lo conferma nel match che la Sutor vince contro Foligno (95-82). Squadra ostia quella umbra tra pressing contatti, trash talking. Ma a Montegranaro queste cose sono di casa e così, alla fine, a innervosirsi nel momento decisivo sono proprio i giocatori di Foligno che il livello di agonismo l’hanno voluto alzare.

È che nel momento clou, la Sutor ha confermato le sue certezze. In primis Rupil, un’ala che è difficile da fermare quando parte in palleggio, anche perché sa usare molto bene la virata, che in serie C è una mossa quasi letale. Certezza è Lupetti, che ogni tanto sembra uscire dalla partita, ma poi ti incanta con un palleggio incrociato seguito da tripla, come se il tempo non passasse mai.

Il terzo tassello di una vittoria si chiama Riccardo Merlini, il baby Jokic della serie C. Presenza fisica, intelligenza cestistica, mano morbida e grande abilità nel prendere posizione per strappare i rimbalzi, soprattutto quelli che contano. Le giocate chiave, nel momento caldo, sono passate tutte per le sue mani, stoppata a capitan Mariotti inclusa. Coach Patrizio lo risparmia nei primi tre quarti, perché la condizione fisica deve decisamente migliroare, ma poi non lo toglie più. In mezzo a tutto questo c’è Falzon, giocatore di categoria superiore. È in C solo per il passaporto che non gli permette di giocare al piano superiore.

Foligno alla fine perde di 13 punti. Ma la partita racconta che a quattro minuti dalla fine Gandolfo aveva riaperto tuto, con una tripla che aveva portato Foligno sull’82-79. Ma Gandolfo ha esagerato, ha sfidato la Bombonera. E questo non si deve fare. perché i tifosi si sono accesi e con loro la voglia di vincere della Sutor, che di fondo ha controllato il match dal primo all’ultimo minuto. Il maxi break di 13-0 che chiude la partita ne è l’emblema.

Quello che i gialloblù non devono fare è specchiarsi. perché un Pandolfi, ottimo 19enne di Foligno, poi lo trovi sempre e le partite si riaprono. Coach Patrizio ha di che sorridere. Foligno ha costretto i suoi a fare ogni volta qualcosa di buono. E in diversi hanno messo un mattoncino, anche Mordini che poi il coach ha lasciato in panchina nel quarto decisivo. Tolta la mano fredda da tre è stato un pungolo.

Quando vai più volte a più dieci nella partita significa che per perdere devi sbagliare tu. Ogni tanto ci hanno provato i veregrensi, anche con ingenui falli antisportivi e palle perse per passaggi dietro schiena, ma poi la qualità maggiore del roster è venuta fuori e a Foligno sono rimasti solo i tanti fischi a Gandolfo e compagni.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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