RECANATI - Casa Leopardi ha inaugurato nelle sale della celebre Biblioteca di Recanati Io nel pensier mi fingo, la prima mostra del ciclo InterValli, con la quale uno dei luoghi più prestigiosi della cultura italiana, si apre per la prima volta all'arte contemporanea per intraprendere un viaggio polifonico tra i diversi linguaggi del presente e puntare così lo sguardo sulla costruzione del nuovo.
«Un museo è una fucina di idee che non dovrebbe mai spegnersi» ha dichiarato la contessa Olimpia Leopardi. «Monaldo, padre del Poeta, era un uomo che lavorava nella sua contemporaneità e quando ha fondato la Biblioteca non ha pensato a una decorativa – ma sterile – collezione di libri, bensì a creare un territorio fecondo per sé, per i suoi figli, gli amici e i concittadini. La mostra d'arte contemporanea Io nel pensier mi fingo che inauguriamo oggi vuole essere la dimostrazione che questo terreno è ancora fertile e capace di germogliare. Questa apparente novità, destinare luoghi "classici" a nuove forme espressive, è la naturale prosecuzione di un cammino avviato nel lontano 1995, su iniziativa di Anna Leopardi e di suo figlio Vanni, mio padre, volto alla scoperta degli aspetti meno noti di Giacomo Leopardi, sviluppatosi attraverso le sette mostre allestite fra il 1995 e il 2012; proseguito con il restauro della Casa di Silvia nel 2017 e con l'apertura del piano nobile e degli appartamenti privati dei fratelli Leopardi nel 2020. L'obiettivo, oggi come allora, è mutare lo sguardo osservando da un'altra prospettiva questi luoghi familiari. Da quest'anno, con InterValli, Casa Leopardi apre infatti una finestra contemporanea sulle sue antiche sale».
Partendo da uno struggente verso de L'infinito (1819), il primo appuntamento di InterValli, realizzato con il contributo del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del Bicentenario della Composizione de L'infinito, propone un itinerario intergenerazionale e internazionale con artisti nati tra gli anni Trenta e Novanta del secolo scorso che si confrontano oggi con la figura di Giacomo Leopardi e con l'atmosfera che ha animato il suo impareggiabile itinerario intellettuale.
Nata da un'idea di Olimpia Leopardi e curata da Antonello Tolve l'esposizione Io nel pensier mi fingo offre nelle sale della Biblioteca una selezione di opere di Tomaso Binga, Jeanne Gaigher, H.H. Lim, Maurizio Mochetti, Melissa Lohman, Patrizia Molinari, Adrian Tranquilli e Narda Zapata.
«Gli otto artisti invitati in dialogo con il pensiero e con l'opera di Giacomo Leopardi in questo primo appuntamento di InterValli, il format con cui Casa Leopardi si apre all'arte contemporanea grazie a una persona speciale come Olimpia Leopardi, sono nati tra gli anni Trenta e Novanta del secolo scorso e in un certo qual modo rappresentano uno dei tanti possibili spaccati intergenerazionali e internazionali del nostro pulsante presente» ha spiegato Antonello Tolve. «Accanto ad una serie di irrinunciabili presenze italiane come Maurizio Mochetti, Tomaso Binga e Patrizia Molinari sono stati scelti nomi provenienti da continenti diversi: Jeanne Gaigher di Cape Town (Sudafrica), H.H. Lim di Kedah (Malesia), Melissa Lohman di New York, Adrian Tranquilli romano ma nato a Melbourne e Narda Zapata di La Paz (Bolivia), per disegnare non solo un percorso polifonico e polimorfo legato alla versatilità linguistica che contraddistingue l'arte attuale ma anche marcatamente planetario. Io nel pensier mi fingo è un momento in cui la forza evocativa del pensiero che si finge diventa spazio in cui la ragione lascia il posto all'immaginazione, situazione di scoperta con gli strumenti indispensabili e immancabili della fantasia che, per dirla con Leopardi, sottentra al reale».
Nelle sale della Biblioteca, ad accogliere lo spettatore, sono i suggestivi lavori di Narda Zapata (La Paz, 1981) e Patrizia Molinari (Senigallia, 1948), il percorso poi si infittisce e si articola con le opere di H.H. Lim (Kedah, 1954), Tomaso Binga (Salerno, 1931), Adrian Tranquilli (Melburne, 1966), Melissa Lohman (New York, 1975) e Jeanne Gaigher (Cape Town, 1990).
Inserita nella suggestiva alcova della Biblioteca, risalente al XVII, una sfera laser di Maurizio Mochetti (Roma, 1940) indica inoltre un punto luminoso dell'itinerario, un momento in cui scoprire che «le modalità dell'immaginazione seguono le modalità secondo cui la tecnologia si evolve, e la futura efficienza tecnica susciterà una nuova immaginazione».
La mostra d'arte contemporanea Io nel pensier mi fingo sarà visitabile al pubblico nelle sale della Biblioteca Leopardi da domenica 16 ottobre fino al 30 gennaio 2023 a Palazzo Leopardi a Recanati.