di Raffaele Vitali
FERMO – “La fabbrica riaprirà entro la fine dell’estate”. Queste parole i vertici della bakery Spa le hanno dette sia al sindaco Paolo Calcinaro, sia ai sindacati che stanno ‘tutelando’ giorno dopo giorno i lavoratori dello stabilimento di Fermo, bloccato dal devastante incendio del gennaio 2023.
Il problema ora, in attesa della completa ricostruzione e riavvio delle attività, è garantire uno stipendio ai lavoratori in cassa integrazione. “Abbiamo incontrato l’assessore regionale Aguzzi e l’ad Roberto Parodi, abbiamo avuto garanzie sula riapertura, purtroppo tra diversi mesi. E quindi – spiega Francesca Monaldi della Fai-Cisl Marche - è necessario richiedere un prolungamento della cassa integrazione per i lavoratori che erano impiegati nella sede Fermo”.
Il sindaco Paolo Calcinaro sta seguendo la vicenda da mesi: “L’azienda sta facendo il possibile, per alcuni mesi ha anche anticipato la cassa, oggi c’è una questione di liquidità che richiede il supporto di soggetti esterni. Stanno cercando l’accordo con qualche istituto di credito, su questo mi sto muovendo anche io”.
La palla è in ogni caso nelle mani della regione, che deve autorizzare il prolungamento della Cig, sapendo che l’azienda sta lavorando per ripartire con la piena produzione. “L’azienda – riprende Leonardo Archini, Flai-Cgil – ci ha garantito che una volta ripresa la produzione, tutti i lavoratori di Fermo che attualmente sono collegati all'azienda, che siano diretti o somministrati saranno reintegrati. Anche quelli che stanno lavorando in questa fase a Forlimpopoli”.
Il problema è quello che sottolinea Calcinaro e riprende anche Eugenio Zallocco, della Uil: “L'approvazione del nuovo anno di cassa straordinaria in deroga, che richiede un decreto ministeriale, e la liquidazione delle mensilità potrebbero richiedere tempi lunghi, in cui i lavoratori rimarrebbero senza retribuzione. Su questo, oltre al sindaco si è impegnato anche Aguzzi per sensibilizzare la copertura delle retribuzioni tramite l'intervento degli istituti di credito del territorio”.
Per riuscirci è necessario un accordo tra Regione Marche, INPS e banche. “L'impegno da parte della Società a riprendere la produzione è innegabile, tuttavia è altrettanto importante la tutela e la dignità di chi, con il proprio lavoro, ha partecipato, partecipa e parteciperà al buon andamento dell'azienda» conclude Laura Latini, Coordinatrice del Nidil-Cgil.
Calcinato è pronto a tornare anche al tavolo con le parti, “ma l’ad mi ha dato piene garanzie già da mesi. Spero che le banche, soprattutto quelle del territorio, si dimostrino sensibili e intervengano per tutelare i lavoratori e supportare anche l’impegno dell’azienda a investire ancora su Fermo”.