FERMO – La musica si è spenta da tempo, ma resta l’eco di quel battito d’ali mancato del fratino. La Lipu nazionale ha scritto una lettera a Regione, Capitaneria di Porto, Ministero per l’ambiente e Comune di Fermo “per smentire la relazione presentata dall’ornitologo del Comune”.
E lo fa forte di uno studio durante anni con il progetto Life finanziato dall’Unione Europea. “Ci hanno lavorato sei gruppi di volontari in varie regioni italiane. Uno dei gruppi era nella Marche, di base a Fermo e attivo sull’area di Casabianca, dove per l’appunto da diversi anni è registrata la presenza e la nidificazione del fratino”.
Il nodo del contendere è la comunicazione del comune, datata 2 agosto 2022, che certifica come “le ultime nidificazioni del fratino registrate nell’area risalirebbero al 2017”. Ma i volontari della Lipu “hanno registrato attività di accoppiamento, riproduzione e nidificazione del fratino (e in un caso anche del Corriere piccolo - Charadrius dubius) sia nella stagione riproduttiva 2018 sia nella stagione 2019, cioè proprio quella immediatamente precedente il primo Jova Beach Party”.
Quello che fanno emergere i vertici Lipu è che “il CNCF (Comitato Nazionale per la Conservazione del Fratino) diffida dalla realizzazione di mega-concerti in spiagge dove il fratino abbia nidificato negli ultimi 5 anni. L’evento del 2022 sarebbe pertanto risultato compatibile perfino con il principio dettato dal CNCF, se l’ultima nidificazione fosse risalita al 2017, mentre in realtà il JBP risultava inammissibile alla luce delle nidificazioni del 2018 e 2019. Al di là di tale ennesima ragione di opposizione, la LIPU naturalmente continua a considerare sbagliato tout-court effettuare questi mega raduni di decine di migliaia di persone sulle aree costiere”.
Insomma, una relazione mal scritta secondo la Lipu: “È stata funzionale alla campagna di quasi-denigrazione delle caratteristiche e della vocazione prettamente naturalistica dell’area. Negare l’evidenza era necessario all’intera operazione”.