FERMO - Vogliono crescere gli Its delle Marche. E giocare un ruolo sempre più centrale nella formazione dei giovani. La previsione per il prossimo anno è di portare a 23 i percorsi formativi (ora sono 19).
Aumento che porterebbe le potenziali domande di ammissione a 950, contro le 701 pervenute per l’anno in corso, e gli iscritti a 575 (ora sono 440). Moda, turismo, efficienza energetica, tecnologie e Made in Italy le aree tematiche dei quattro istituti tecnici superiori marchigiani, con sede rispettivamente a Fermo, che tra l’altro è uno dei migliori d’Italia per rendimento, Fano, Fabriano e Recanati.
«Un patrimonio su cui investire e un modello consolidato ed efficace nei settori chiave dell’economia regionale», per il presidente della Camera di commercio delle Marche, Gino Sabatini. I dati sull’occupazione (più dell’80% dei diplomati occupati quasi tutti nel settore di studio) confermano la bontà della formazione professionale, collante tra scuola e mondo del lavoro.
Un patrimonio da non disperdere. Anzi, da trattenere in regione. A questo è rivolto il bando della Camera di commercio unica, pensato insieme con Andrea Santori, responsabile per l'Ente alal formazione. 250mila euro per gli Its che, entro il 31 luglio, presenteranno progetti di orientamento al lavoro e alle professioni, in particolare durante la fase di passaggio dalla scuola e dall’università al lavoro, attraverso l’orientamento e lo sviluppo di servizi, anche formativi, dedicati al “placement”, per agevolare l’inserimento dei giovani nel mercato del lavoro.
Non solo. Per contrastare la dispersione scolastica, l’ente camerale mette sul tavolo 50mila euro destinate alle famiglie di studenti universitari e degli Its, per «sostenere la continuità negli studi delle nuove generazioni, in particolare quelle appartenenti alle categorie sociali più fragili». 30mila, invece, la somma stanziata per la nuova edizione del premio “Storie di alternanza”, rivolto agli studenti impegnati nell’alternanza scuola-lavoro.
«In una situazione complessa qual è l’attuale – chiosa Sabatini –, consentire ai nostri giovani e chi ha perso il lavoro di aumentare le proprie competenze e conoscenze attraverso gli Its significa mettere al centro le persone e dare loro la possibilità di trovare un’occupazione, rispondendo a quelle che sono le richieste del sistema produttivo marchigiano e dei nostri territori».