FERMO – Non è solo ‘non c’è più Banca Marche’. La situazione del credito è sempre più complicata nelle Marche. E Paolo Silenzi, presidente di Cna Marche, oltre che da anni nel board del sistema Confidi, la denuncia pubblicamente.
“Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito al ridursi del numero delle filiali e degli addetti agli sportelli bancari. I motivi? Il venir meno di banche locali, radicate nel territorio, la riorganizzazione dei grandi gruppi creditizi nazionali con riduzioni di sedi e personale e l’accelerazione verso i servizi home banking”.
Tutto questo ha comportato che su 225 comuni marchigiani ce ne sono 48 senza un solo sportello bancario. “per lo più -prosegue Silenzi - Comuni montani e dell’entroterra marchigiano. Questo significa che dove aumenta la popolazione anziana, continuano a diminuire i servizi. Chiudono ospedali, edicole, poste e via dicendo. Così si spiega anche il calo di popolazione verso costa o estero”.
Di certo per un anziano l’home banking tanto decantato non è il compagno ideale di vita. “Anche per fare bancomat devono muoversi. Ma sia chiaro, i disagi sono anche per le imprese che debbono versare in banca i loro incassi giornalieri o settimanali”.
La richiesta di Silenzi è di invertire la tendenza e tornare a investire nell’entroterra. Negli ultimi cinque anni, tra l’altro, questo trend ha impattato anche sui dipendenti del settore bancario: Sono scesi da 3.828 a 3.441, una perdita del 10% contro una media del 5,2 italiana”.
Ma dove mancano gli sportelli? “Sono soprattutto le province di Fermo e Macerata a soffrire di più. In particolare nel fermano i Comuni bank free sono 15 (da Monte Giberto a Montefortino passando per Lapedona e Massa Fermana) e nel maceratese 14 tra cui Bolognola e Monte San Martino. Senza sportelli bancari ci sono 7 Comuni ad Ascoli e Pesaro Urbino e 5 nella provincia di Ancona.
“Dove le banche sono presenti, si hanno in media 3,8 sportelli ogni Comune” aggiunge Silenzi che poi conclude con la richiesta: “Occorre prendere in considerazione l’opportunità di dotare i comuni non presidiati da sportelli bancari, di strutture adatte a garantire i servizi del credito e della finanza per i residenti e per quelle iniziative imprenditoriali che potrebbero sorgere sul territorio e aiutarlo a mantenere una sua vivacità e una sia pur minima attrattività”.
r.vit.