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'Io mi vaccino'. Medici, farmacisti e Ast Fermo: "Influenza e Covid, dosi pronte: vi aspettiamo. E' per la salute di tutti"

13 Ottobre 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – I vertici della sanità si presentano compatti per il piano vaccinale. “Bisogna riprendere a vaccinarsi, non solo per il Covid che è attualmente più benevolo. Ci dà meno problemi rispetto al passato e non determina, se non in casi rari, complicanze polmonari invasive. Ma sull’influenza non possiamo scherzare” introduce Gilberto Gentili, direttore Ast 4. Chi siede al suo fianco “dovrà convincere e praticare la vaccinazione antinfluenzale e anti Covid” chiarisce. Insieme tutti conto le fake news, insieme per spingere almeno 30mla over 65 a presentarsi con la spalla scoperta pronti per la piccola e veloce puntura.

I VACCINI

Nel dettaglio entra Simona Bianchi, la nuova direttrice sanitaria: “Il Covid ha frenato le normali vaccinazioni, dobbiamo invece riprendere la protezione degli individui fragili. A seguire, partirà la campagna contro il fuoco di Sant’Antonio, che ha una scarsa adesione attualmente. E riparte l’anti pneumococcica (copre 20 tipologie diverse), quindi contro la polmonite”. Come sempre in azione i reparti ospedalieri per i soggetti fragili che frequentano gli ambulatori, ad esempio i dializzati. Stessa organizzazione per gli operatori sanitari. Poi ci sono pediatri, medici di base e farmacie.

L’antinfluenzale è gratuito dai 60anni in su e per i bambini con meno di sei anni. “Il bambino sano rappresenta il ‘portatore’ che poi fa ammalare il nonno. Quindi preveniamo”. Poi ci sono le categorie fragili. Il vaccino si può abbinare. “Il Covid è arrivato, XBB è la nuova variante, il vaccino è aggiornato e noi interveniamo. Sarà una vaccinazione stagionale, i medici dovrebbero essere i primi a farlo. La mia è la sesta dose. Il non vaccinato deve avere paura” chiarisce Giuseppe Ciarrocchi, simbolo della campagna vaccinale anti Covid della regione Marche.

I PARTNER SUL CAMPO

La dottoressa Anna Maria Calcagni, presidente dell’Ordine dei medici, è una delle più convinte quando si parla di vaccini. “Sono un’arma fondamentale. 20 ani fa facemmo con i distretti la prima vaccinazione anti pneumococcico, con ottimi risultati tra gli ultra 65enni. Il vaccino Covid ha portato a critiche e movimenti no-vax, noi medici abbiamo lottato contro l’ostruzionismo, anche di qualcuno di noi. Oggi, essendo libera e non costretta, sono certa che verranno più persone in maniera convinta”.

Sponsorizza anche il vaccino anti herpes, “mi è durato mesi, una esperienza devastante. Una patologia in notevole aumento, collegata anche al Covid”. Per l’influenza è invece secondo lei nella routine delle persone, “perché dà garanzie e coperture”.

Un ruolo lo giocano le farmacie, con il presidente Marco Meconi: “Siamo impegnati anche nell’informazione per i vaccini. Quella contro il Covid è stata una operazione massiva che ha salvato vite, oggi siamo di nuovo qui, con la nostra rete che a livello soprattutto di aree interne diventa fondamentale. Visto che siamo presenti in tutti i comuni del Fermano: quasi tutte vaccino per l’influenza, più della metà per il Covid, che ha delle necessità tecniche”.

Paolo Misericordia è il responsabile dei medici di medicina generale: “La massa critica delle vaccinazioni da anni sono fatte dal medico di base e questo ha aumentato il numero dei vaccinati contro l’influenza”. Ma i problemi non mancano: “Fronteggiamo una stanchezza vaccinale, non tanto da parte dei medici, ma degli assistiti. Siamo certi che quest’anno ripartirà quella anti influenzale. Quella contro il Covid starà a noi spingerla. Fare i due vaccini insieme ha senso, sono due patologie con evoluzioni benigne, ma entrambe possono comportare livelli di complicazione, soprattutto per le persone anziane e fragili”.

Si dice pronto anche per altre vaccinazioni, che vanno verso la destagionalizzazione: “Noi ci siamo e siamo disponibili per i richiami dell’antitetanica. Siamo dotati anche di un sistema informatico che ci collega immediatamente al database regionale che monitora il sistema vaccinale”.

IL DOTTOR CIARROCCHI

Mentre parla, lo staff del dipartimento di prevenzione è impegnato nel momento più importante. La distribuzione dei vaccini antinfluenzali ai 104 medici di base e pediatri. Sono attesi, uno dopo l’altro in via Zeppilli. “Abbiamo più di 30mila dosi a disposizione. Vaccini che cambiano per classe di età, dagli anziani agli adulti fino ai bambini. L’influenza è tornata, perché non portiamo più le mascherine che sono il presidio contro i virus respiratori. E ritengo che nelle strutture sanitarie vada messa” sottolinea Ciarrocchi, direttore del dipartimento.

Il Covid non è finito, è terminata la pandemia diventando endemia. Circola con effetti meno gravi. “Importante agire sull’influenza. Normalmente si ammalano sei milioni di persone di influenza, il che comporta farmaci e perdita di giorni di lavoro, oltre a un impatto del sistema sanitario. E questo comporta che il pronto soccorso si riempia. Noi vogliamo evitarlo e per farlo ci dobbiamo vaccinare” prosegue.

“La vaccinazione previene la malattia, ma soprattutto previene le complicanze” gli ribadisce il direttore Gentili che ricorda a tutti “che quando mi vaccino, non faccio il bene mio, ma proteggo chi mi sta vicino. Un dovere sociale”.

OBIETTIVO

“Vogliamo migliorare e possiamo. Il vaccino Covid ha fatto tralasciare altre azioni.  Tra il 2020 e il 2022 il sistema è sceso sotto la soglia del 75% degli over 60, percentuale necessaria all’effetto gregge. I trentamila sono il dato da cui partire” chiarisce Ciarrocchi. Che deve anche affrontare un’altra partita, come ricorda la Calcagni, che è quella di vaccinare anche medici e infermieri, categoria quest’ultima molto restia. “Dobbiamo superare i condizionamenti culturali, quel pensare che l’influenza non crea problemi”.

E invece, lo dice anche Misericordia “dobbiamo cambiare le teste, aiutateci anche voi giornalisti”. Loro come medici si  impegneranno, anche se sono pieni di pazienti e i tempi di risposta si allungano: “Ci stiamo organizzando” assicura Misericordia alle prese tra continui messaggi  e mail, che sono esplosi dal Covid in poi.

INFLUENZA E COVID, COSA CAMBIA

Il Covid a differenza dell’influenza non ha un andamento stagionale. È endemico. “L’ultimo vaccino combatte la variante XBB, non sappiamo cosa arriverà. Ma sappiamo che saremo comunque coperti anche sul nuovo, in gran parte”.

Per l’influenza forse si è anche in anticipo, viste le temperature, ma non c’è problema: “Gli anticorpi sono operativi tra i sette e i quindici giorni dopo il vaccino. Da quel momento copertura totale, almeno fino a febbraio – marzo. Quindi si è pronti per il picco, che normalmente è a dicembre” conclude Ciarrocchi.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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