PARMA - Uno yogurt «cremoso e leggero». Una «formula innovativa» apprezzata dai clienti. Risponde con l’innovazione alla stangata del Covid, il caseificio Sabelli di Ascoli Piceno.
Al Cibus di Parma, oltre alle famose mozzarelle, ha portato un prodotto nuovo: uno yogurt perfetto con la frutta fresca sopra. «Lavoriamo sempre nell’innovazione. Se resti fermo, gli altri vanno avanti e tu resti indietro», spiega il titolare e presidente dell’azienda speciale per l’agroalimentare Linfa, della Camera di commercio delle Marche, Simone Mariani.
Mariani, com’è la situazione del settore?
«L’imprenditore investe quando ha fiducia non solo nel mercato, ma anche nel sistema in cui opera e quando ha aspettative positive rispetto al futuro. In questi due anni abbiamo scontato aspettative non troppo positive. Speriamo di lasciarci alle spalle la crisi pandemica. In questo momento, davanti a noi vediamo istituzioni unite che ci forniscono un contesto solido su cui appoggiarci. Le imprese percepiscono il cambio di passo. Il momento storico ha bisogno di un’accelerazione. Abbiamo le persone giuste al momento giusto per riportare le nostre imprese al centro del mercato nazionale e internazionale».
Ma alcune faticano più di altre.
«Nelle Marche, il 99% delle imprese sono microimprese, con un fatturato di 50-100mila euro e due o tre dipendenti. Sono quelle che vanno più sostenute per portarle in giro nel mondo, perché sono l’orgoglio della nostra regione e perché veicolano la nostra immagine, collaborando a farci conoscere».
Com’è l’umore in fiera?
«Ho trovato un’ottima partecipazione e tanta voglia di ripartire. Con sorpresa, registro una fase di ripartenza. Questo è il momento giusto per farlo, partendo da Parma e proseguendo con gli altri mercati che si apriranno. Intanto, abbiamo raccolto una delegazione di compratori e rappresentanti di gruppi di acquisto da Dubai, Emirati Arabi e Qatar. Alla chiusura di Cibus, saranno accompagnati ad Ascoli Piceno per un workshop. Abbiamo già raccolto la partecipazione di 35 imprese marchigiane. Farsi conoscere è fondamentale, ma servono anche nuove forze».
A cosa pensa?
«Al mondo della scuola. Ancora oggi, per la privacy, abbiamo difficoltà ad acquisire l’elenco dei laureati. È paradossale quando si vuole offrire un posto di lavoro. In agricoltura è impossibile trovare giovani che vogliono impegnarsi per nuovi progetti. Bisogna cambiare marcia».
Francesca Pasquali
