di Raffaele Vitali
FERMO – Michele Ortenzi, presidente della Provincia di Fermo, che anno è stato il2022?
“Un anno complesso, come per ogni ente. È stato segnato dall’aumento dei costi energetici e delle materie prime che hanno cambiato quanto previsto nella programmazione”.
Cosa è accaduto?
“Abbiamo dovuto raddoppiare le spese soprattutto relative alla gestione del riscaldamento nelle scuole, più che per l’elettricità. Per fortuna gli aiuti arrivati dal Governo, l’ultimo pochi giorni fa con il quinto decreto aiuti e altri 60mila euro finalizzati all’’aumento del costo energia”.
Bilancio destabilizzato?
“Il crollo delle aliquote dell’Rc Auto ha creato un enorme problema. La pandemia ha fermato le immatricolazioni. Senza i sostegni del Governo avremmo eroso tutto l’avanzo accumulato”.
Fermo ha i conti in ordine?
“C’è uno squilibrio di 800 mila euro, che viene coperto dalla regione Marche per funzioni delegate che svolgiamo. L’assurdo è il prelievo forzoso del Governo: solo quest’anno restituiremo 4,8 milioni alla finanza pubblica, se noi potessimo trattenerli non avremmo problemi a gestire ogni competenza che abbiamo. E anni fa era ancora peggio”.
Dipendenti, ci sono novità?
“Nel 2022 abbiamo sostituito i dipendenti in pensione. Nel 2023 usciranno due dirigenti su tre. E ci saranno assunzioni visto che avremo altri due pensionamenti. Sappiamo che cantonieri e polizia provinciale andrebbero rimpinguati, ma non è facile”.
Come è stato il suo anno da sindaco e presidente?
“Non facile. La Provincia prima dell’elezione la frequentavo poco, avevo un consigliere eletto. Entrare in ogni aspetto è stato durissimo. Guidare la macchina e rendersi conto di quanto sia complessa. Oltre al fatto che c’è la rappresentanza da rispettare e che mi impegna molto. Devo dire che è stata una bella palestra”.
Novità sul futuro delle province?
“C’è un disegno di legge in commissione che prevede il ritorno dell’elezione del presidente della Provincia. Se ne è parlato anche all’Upi, pare che tutti lo vogliano, poi si vedrà. Si valuta anche il ripristino della giunta. Ma il tutto va abbinato a competenze e risorse, altrimenti creiamo solo un luogo di incensazione della politica”.
Con i suoi colleghi sindaci come procede?
“Abbiamo inserito a Bilancio una somma di diecimila euro per aderire alla Fondazione della gazzetta ammnistrativa e sarà un servizio gratuito per i Comuni della provincia. Il che significa corsi di formazione per i dipendenti, assistenza giuridica telefonica e pareri scritti per gli enti pubblici, un accesso alla banca dati giudiziaria che permette di recuperare risposte scritte a quesiti simili. Molto materiale”.
Strade e scuole nel 2023. Partiamo dal Classico?
“Intanto è stata affidata la progettazione. Quindi appena arriverà ci siederemo con l’ufficio ricostruzione perché serviranno almeno tre milioni in più stando ai prezzi di oggi. Dopodiché entro fine anno avremo il definito e andremo a gara. Sapendo che la zona è urbanizzata, sarà un inizio più rapido”.
E poi c’è il nuovo polo Urbani?
“Va realizzato entro il 2026, attendiamo l’ok definitivo per andare avanti. Un progetto complicato vista la scelta a step dei lavori”.
Restando alle scuole cosa spicca?
“Ci sono gli interventi relativi all’Ipsia, con i 6,2 milioni di euro che permetteranno l’efficientamento energetico e il miglioramento sismico. Ci sono i fondi all’elettronica dell’Iti e poi c’è l’adeguamento sismico del Montani. Sempre via Pnrr i fondi per il rifacimento delle cucine del Montani. E poi, pensando ai Sibillini, intervento milionario per adeguamento sismico ad Amandola”.
A Bilancio 53milioni di euro di opere pubbliche, soddisfatto?
“Considerando che non abbiamo messo i 22 dell’Urbani, decisamente. Significa anche che abbiamo sbloccato tutta la viabilità di adduzione al nuovo ospedale. La Lungotenna avrà un imbocco con rotatoria, stiamo chiedendo un contributo ulteriore alla Regione e lo avremo. Andremo a gara entro il 2023. A questo si aggiungono manutenzioni per 350mila euro, altri 230 per i piani neve e 155 per il patrimonio. Somme non sufficienti, ma queto già lo sappiamo e in base a i contributi che arriveranno le implementeremo”.
Chiudere il bilancio di previsione prima del nuovo anno, un successo?
“Non avveniva dal 2010. Posso solo dire grazie agli uffici, alla dirigente Paoloni, alla dipendente Cutrini e alla segretaria Mancini. Hanno fatto un lavoro enorme e ci hanno permesso di programmare e di agire”.