di Raffaele Vitali
FERMO - La cerimonia per i 207 anni della nascita dell’Arma dei carabinieri è l’ultima che il colonnello Antonio Marinucci vivrà a Fermo. Per lui, entro l’anno, ci sarà un ulteriore tappa professionale. La condivide con il prefetto Vincenza Filippi, che entra in caserma passando in rassegna il picchetto d’onore, i suoi ufficiali e l’arcivescovo Rocco Pennacchio che ha benedetto la corona posizionata sotto la targa dedicata ad Alfredo Beni.
“Noi supportiamo le classi più deboli durante la pandemia, garantiamo la sicurezza. Le stazioni dei carabinieri distribuite in tuta la provincia hanno garantito vicinanza a persone che hanno vissuto una fase molto complessa”.
Quali sono le necessità che percepite nella popolazione?
“Sicuramente la necessità della normalità. La popolazione ha bisogno di tornare lentamente, nel rispetto delle prescrizioni, a una vita ordinaria. In questa situazione, noi carabinieri siamo il volto dell’ordine e della sicurezza per evitare una nuova crisi pandemica”.
Comando provinciale di Fermo in crescita: sono previsti nuovi arrivi, magari giovani ufficiali?
“Questa realtà è in continua crescita. Non si risolve in un paio d’anni. Serve un periodo lungo per assestarsi come comando provinciale. recentemente sono arrivati nuovi ufficiali, che si occupano principalmente degli aspetti investigativi. A questo si aggiunge l’incremento di nuovo personale che a seguito della riapertura degli arruolamenti è in via di definizione. Tre rinforzi sono già arrivati, altri due sono previsti a breve”:
Colonnello Marinucci, la pandemia ha ridotto i crimini?
“Una riduzione evidente di reati contro il patrimonio, furti e rapine. Questo è un dato oggettivo. Ma soprattutto nella prima fase c’è stato un incremento dei reati informatici. Le persone, approcciandosi con il mondo degli acquisti online, sono state vittime di reati informatici. Nela seconda fase invece c’è stata una decrescita. Il che significa che l’opera di sensibilizzazione è stata efficace”.
Normalmente d’estate i controlli si spostano sulla costa, che accadrà nelle aree interne?
“È evidente che dove c’è più gente siamo presenti. Non dimentichiamo che due aree come Ambro e Infernaccio d’state sono un punto di riferimento dei turisti. Noi ci concentreremo sui luoghi di maggior influenza, in particolare i luoghi turistici. E ci saremo anche con le quattro stazioni dei carabinieri forestali, oltre che con il normale personale”.
@raffaelevitali