di Raffaele Vitali
PORTO SAN GIORGIO – Il Fermano incassa un’altra presidenza. Dopo Svem ed Erap, ovvero i motori economici delle Marche con Andrea Santori e Saturnino Di Ruscio, ecco la Fondazione Marche Cultura affidata all’avvocato sangiorgese Andrea Agostini. Con lui, nel Cda, Francesca Filauri e Maurizio Di Stefano. Tanti i compiti, inclusa la gestione della Marche Film Commission su cui tanto punta l’amministrazione Acquaroli. A presentare il suo nome tra i candiati era stato il consigliere Andrea Putzu, che si conferma l'assesore ombra della provincia.
Andrea Agostini, se lo aspettava di diventare presidente?
“La prima cosa che farò è incontrare chi mi ha preceduto. Ma fatemi anche dire grazie al presidente della Regione Francesco Acquaroli. Poi, step dopo step l’assessore Biondi per la Cultura e i referenti del turismo, governatore in testa”.
Cosa pensa di fare?
“Abbiamo un patrimonio culturale enorme come beni e professionalità. Il limite, spesso, è che noi marchigiani non facciamo rete e quindi non ci promuoviamo al meglio fuori dal territorio, per non dire fuori dal campanile”.
Quindi?
“Voglio che la cultura diventi il perno del turismo. Voglio portarla a livello nazionale e internazionale. Dobbiamo promuoverci”.
Risorse?
“Cercheremo di intercettarne il più possibile in modo da farne avvero un perno del rilancio. Vogliamo essere un agevolatore di relazioni”.
E la Film Commission?
“Chi produce film deve sapere che nelle Marche c’è terreno fertile e disponibile. Dobbiamo essere attrattivi, non solo con i soldi. Ma con i servizi”.
E nel futuro?
“Dobbiamo essere veloci e social. Tanta comunicazione web, questo è sicuro. Dobbiamo essere conosciuti da tutti. Per questo penso già a un incontro con il ministro della Cultura Sangiuliano per far capire che le Marche sono un territorio pronto a mettersi in rete”.
Programma ambizioso, ci riuscirà?
“Se sapremo interagire con le università, con i professionisti che fanno cultura non ho dubbi che usciremo dalle singole e belle città. Saremo davvero un volano”.