di Raffaele Vitali
FERMO – Gian Luca Rongoni da alcuni mesi è il super dirigente della Provincia di Fermo. All’Ambiente, suo settore di competenza diretto, da ottobre ha aggiunto Patrimonio e Viabilità. Quello che prima facevano Fausti e Pignoloni, oggi è sotto la sua responsabilità. Tra Pnrr, fondi sisma e nuovo ospedale, decine di milioni di euro da mettere a terra in tempi molto stretti.
Rongoni, è pronto?
“Solo attorno al nuovo nosocomio abbiamo cinque cantieri aperti. Dalla rotonda sulla Mezzina alla corta per Torre, il primo tratto della Lungotenna con il cantiere che proseguirà nel 2025 fino alla zona industriale di San Marco alle Paludi, la variante Molini e la rotatoria di San Tommaso”.
Novità sulla maxi rotatoria?
“Entro un mese si dovrebbe completare la rotatoria, riaprendo così la viabilità e creando una doppia corsia residenziale, lato mare, per dare maggiore sicurezza alle abitazioni”.
La corta per Torre San Patrizio?
“L’obiettivo è riaprire il prima possibile la rotatoria che stiamo realizzando sulla Mezzina, creando un accesso a Torre San Patrizio più agevole. Sarà pronta tra marzo e aprile”.
Troppi cantieri?
“Il disagio, il disservizio è evidente, ma è un passaggio obbligato per una viabilità migliore a una zona importante come è quella che ha l’ospedale come punto di riferimento”.
La variante Molini procede?
“In questo momento non si vedono i mezzi lavorare perché la terra è molto bagnata. Sono un paio di settimane che il cantiere è fermo, ma appena si asciuga, ripartiranno le fondazioni, che sono completate per l’85%. Stiamo creando un collegamento casello autostradale – Mezzina che è la base di una ipotetica Mare-monti”.
Ci crede?
“Ci stiamo lavorando per stralci, al momento sono quattro. Il primo è la rotatoria vicino al ponte insieme con i primi due chilometri della Lungotenna. Poi il restante tratto della Lungotenna, finanziato dalla regione con dieci milioni di euro. A seguire partirà la bretella con ponte dal casello fino all’imbocco della Lungotenna. Sono partiti alcuni espropri, va completata la Via. Ci sono già 35 milioni stanziati. Quarto e ultimo tratto, questo in fase di studio, dall’imbocco davanti al palazzo dei Produttori si arriverà alla rotatoria di NeroGiardini. Un tratto inserito nel piano della regione Marche 2032. Tutto questo, una volta realizzato, cambierà il modo di muoversi dei cittadini”.
Rongoni, questo è il futuro delle strade. Poi ci sono le scuole.
“Abbiamo lavori in corso in tutti gli istituti”.
Il Montani è al centro delle attività?
“Fondi Pnrr per il convitto e mensa, ci sono 6,2 milioni di euro. I lavori sono partiti e dureranno due anni. Ma abbiamo risolto i disagi con una sede provvisoria a Santa Petronilla. E poi c’è il Triennio, speriamo di completare i lavori sui tetti quanto prima”.
Il Classico?
“Il cantiere è molto complesso. Bisogna sempre garantire sicurezza e percorribilità delle strade. Una soluzione l’abbiamo trovata con una grande gru con sottopasso. Ma prima abbiamo dovuto fare dei sondaggi, perché spesso ci sono grotte sotto le strade”.
Scusi Rongoni, ma il ‘mitologico’ nuovo Annibal Caro?
“Il progetto definitivo c’è, ma va discusso con il tavolo tecnico dell’ufficio ricostruzione, perché chiaramente dagli 8,4 milioni iniziali oggi siamo a 12-13. Una volta chiarita la copertura finanziaria, i lavori potranno partire”.
Tutto pronto anche per l’intervento all’Ipsia?
“Cominceranno a breve i lavori, con fondi Pnrr, per l’adeguamento sismico. Dovremo delocalizzare qualche centinaio di studenti, stiamo valutando tre possibili soluzioni con la dirigente Bernardini. Con ogni dirigenza dialoghiamo, perché tutti dobbiamo collaborare per superare questo complesso e potenzialmente ricco periodo storico”.
L’Itet?
“Qui non abbiamo problemi logistici, riusciremo a lavorare con gli studenti all’interno, rimodulando gli spazi dell’altra ala non interessata dal cantiere”.
Lo Scientifico?
“Qui bisogna capire se ci sono le condizioni per un vero ampliamento della sede. Qui l’amministrazione sta valutando un progetto per capire i costi”.
Non solo Fermo a livello scolastico. Dove agite?
“Il clou del Polo Urbani con i suoi 19 milioni di euro di lavori, 25 in totale per l’appalto. Il tutto da completare in 24 mesi, entro il 31 marzo 2026, quindi un milione al mese di lavori. Entro breve la consegna lavori”.
Rongoni, tanto lavoro. Ma quanti dipendenti ha a disposizione?
“Nel 2023 i primi concorsi per funzionari e istruttore tecnico hanno permesso l’ingresso di quattro persone. Siamo pochi, la mole di lavoro è enorme, ma i sei dipendenti del patrimonio e i sei della viabilità sono impeccabili. Questa è una provincia snella fatta di colleghi di grande professionalità che garantiscono ogni cantiere”.
Ma è fattibile gestire insieme Ambiente, scuole e strade?
“Possono stare insieme, ma questo per la qualità dei colleghi. L’impegno è di migliorare, sopperire a qualche carenza, ma la forza c’è. Poi la riorganizzazione finale spetta al presidente Ortenzi”.