di Raffaele Vitali
MILANO – “Un grande team, di 5 persone, riesce a fare tutto questo: il contest più antico d’Italia che intende valorizzare le possibili creatività”. Non è un premio a stilisti, ma per appassionati di moda che hanno scelto una strada.
IL PREMIO
“Abbiamo coinvolto oltre 600 scuole e i migliori 26 (0,4%) si sono confrontati al Micam con una giuria fatta di stilisti, imprenditori, selector di materie prime, giornalisti e gestori di negozio”. Molti sono già pronti per entrare nei team creativi, altri che potrebbero essere ottimi buyer di negozi, altri che lavorano nella filiera della creatività. Lavorare nel fashion non è solo diventare stilista”.
È questo il mondo di Mittelmoda e del suo presidente Matteo Marzotto, che è anche il volto di punta di Minerva Hub, il polo per gli accessori del lusso che gira per l’Italia acquisendo le migliori realtà imprenditoriali. E questo spesso capita nelle Marche. “Una nuova acquisizione verrà annunciata entro il fine settimana” precisa il suo staff. Almeno tre entro la fine dell’anno.
FORMARE I GIOVANI
Avere a che fare con i giovani significa anche affrontare i posti di lavoro del domani. “Chi si muove nel mondo della moda deve sapersi districare nel marketing che non è solo raccontare una storia, ma entrare nel virtuale, dal metaverso all’uso dei social. Abbiamo un problema di manodopera specializzata in ogni azienda. Perché? Non è solo il brand che può tirare, secondo me fanno tanto. Ci deve essere un sistema. Noi lo diciamo e cerchiamo di collaborare con istituti tecnici e scuole di formazione. Non cerco la nuova Maria Grazia Chiuri, magari, ma con questo concorso sensibilizzo un mondo per un comparto che rischia di non crescere. Dobbiamo parlare alle famiglie e far capire che il sogno di essere quello che esce in passerella non è il solo”.
Marzotto sulla formazione ci crede davvero: “L’Italia non può credere di agire come il grande distretto del lusso mondiale, senza formare dei giovani. Le famiglie lo devono capire: è ora di credere nell’operaio, fare l’artigiano non è un male, ma una meravigliosa avventura professionale”.
Minerva Hub in questo fa scuola: “Un polo che cresce e contribuisco a far crescere. Le eccellenze italiane sanno crescere generazione dopo generazione. Ci riescono perché hanno lavoro, visione e voglia di continuare. Fanno cultura della ricerca e coinvolgono i giovani. Non può essere che in aziende familiari ci sia il problema di manodopera di base non qualificata. E questo vale per le Marche, non esiste una cosa del genere. E così in Veneto. Ci vuole un sistema, stato e scuole”.
ARTIGIANI DEL FUTURO
Basterebbe far capire ai giovani che in fabbrica c’è un mondo e si può prosperare. “Ditelo forte e chiaro. Cerchiamo l’artigiano del futuro, non solo lo stilista. Noi – prosegue Marzotto - il giovane lo paghiamo bene, ma non da subito. Prima bisogna anche crescere. Prima di tutto bisogna avere voglia, vi assicuro che altre Nazioni hanno molta voglia, ma ancora non hanno il nostro ambiente florido. Il sistema ha bisogno di manodopera di base qualificata da cui crescere. In Italia ci sono 400mila caselle vuote. Non va bene. Rivendico che Mittelmoda a suo modo stimola anche questo”.
MINERVA HUB E ACQUISIZIONI
L’imprenditore griffato è al centro di operazioni complesse, rese semplici da uno staff di primo livello. Minerva Hub cresce e cambia. “Oggi ha un azionista di maggioranza, al 75%, che è una delle famiglie industriali più importanti d’Itali, di terza generazione, i Garrone. Un gruppo che ha un chiaro Dna industriale e con la volontà di rimanere per tempo indefinito al vertice”.
Questo garantisce investimenti di lungo periodo e operazioni nel campo del fashion. “Non siamo competitori, non abbiamo tempi dettati dalla finanza. Core business restano prodotti o servizi nel campo dell’accessorio dell’alto di gamma, dalle calzature alle borse, con qualche puntata super tecnologica in certi settori. Penso all’automotive di lusso e all’arredamento”.
E proprio in questo settore si muoverà la prossima acquisizione nelle Marche. “E’ la terra del luxury and fashion, ma ora guardiamo anche ad altri settori” conclude Marzotto con l’immancabile sorriso carico di ottimismo.