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Intervista a Lucentini, Lega. "Regione? Non è sicuro candidato di Fdi. Calcinaro? Con noi già alle provinciali"

28 Ottobre 2019

Il responsabile provinciale si gode la vittoria in Umbria e con i suoi 4mila iscritti punta con forza su Ancona e capoluogo fermano. 

MONTEGRANARO – Un’onda verde sull’Umbria. Mauro Lucentini, responsabile Lega del Fermano, se lo aspettava?

“Il distacco di 10 punti neppure noi lo avremmo pensato”.

Ma secondo lei ha vinto la Meloni o Salvini?

“Non scordiamoci che Salvini si pensava fosse in calo dopo la storia del Papeete. Ed era vero, il nostro leader ha fatto un miracolo. Poi chiaro che la Meloni stia rosicchiando spazi rimasti senza riferimento”.

E ora che succede?

“L’Emilia Romagna è davvero decisiva. È difficile immaginare i 5 Stelle al fianco di Bonacini, presidente uscente. Oggi secondo me l’alleanza tra le due forze di Governo è morta. Almeno al livello locale”.

Invece il centrodestra si compatta o Forza Italia temendo di perdere tutto si chiamerà fuori?

“La vera nota positiva è stato vedere Berlusconi allineato con la squadra. I nuemri per Forza Italia sono poco gratificanti, è stato al gioco di squadra”:

Nelle Marche gli azzurri secondo lei sono un po’ più forti?

“Dubito, credo siano più deboli dell’Umbria”.

È ufficiale che il candidato alle Regione sarà di Fratelli d’Italia?

“Nell’immaginario collettivo c’è Guido Castelli. Poi vediamo. Siamo ancora ai ‘dicono’. Di certo dopo l’Umbria si dovrà ricalibrare tutto. Questo non significa stravolgimenti, però l’Umbria implica un ripensamento”.

L’Umbria le è più simpatica ora?

“Grazie gli amici dell’Umbria, lo dico e lo ribadisco. Hanno aperto la porta. Il voto è regionale, ma non si può dire che vale come la provincia di Lecce. Ci sono andati tutti i leader, qualcosa significa. A questo punto libereremo altri territori”.

Dia un consiglio al centrosinistra, va confermato Ceriscioli?

“Anche qui partiamo dal presupposto dell’alleanza tra Pd e 5 Stelle. Se ci sarà, il governatore esce. Il Pd da solo forse è meglio che confidi su Ceriscioli, che ha esperienza e che a noi non spaventa. Chiaro che la Mancinelli è più forte. La verità è che sono allo sbando nelle Marche, altrimenti non si spiega l’accelerazione dei grillini regionali, troppe fughe in avanti”.

Sul territorio la Lega la sente forte?

“Di certo è molto compatta. Una Lega che ha raddoppiato gli iscritti da 2mila a 4mila nell’ultimo anno. Una Lega che a ottobre ha iniziato l’Accademia della Lega a Castelfidardo con 150 iscritti. Quindi una Lega che va forte, apre sezioni e ha raccolto 7mila firma in un giorno e mezzo per tornare al voto”.

A Fermo lei è il leader?
“Non ho notizie diverse. Chiaro che con la Lega così forte ci sarà il richiamo per tanti. Ma diciamo che come sempre Salvini le porte le apre ma non ai dinosauri”.

Ceroni si farà avanti, secondo lei?

“Nella Lega non credo. Con una forza civica, insieme ad altri sindaci ed ex amministratori so che si sta muovendo. Si conteranno alle elezioni e poi si vedrà, se scelgono il centrodestra o il centrosinistra. Non hanno ancora una linea chiara”.

A parte Castelli vede altri candidati possibili?

“All’interno di Fdi si discute. Castelli è accreditato, anche se la Lega sta richiedendo con forza a sua volta la candidatura. Per questo dico che nulla è deciso”.

Regionali, ma anche Comune di Fermo. Come si muoverà la Lega?

“Stiamo facendo importanti valutazioni tra iscritti e società civile. Come ci muoveremo? Due strade: compatti con una lista di centrodestra o verificare quello che fanno i civici, ovvero Calcinaro. Visto che con lui abbiamo lavorato insieme per le Provinciali ora vogliamo capire se c’è un’apertura, mettiamo sul campo anche la possibilità di usare o meno il simbolo della Lega”.

Chi sceglie i candidati alle Regionali?

“Sottoporrò una rosa dei nomi fermani ad Arrigoni che poi insieme ai segretari provinciali deciderà le candidature. La consigliera uscente Malaigia si è detta disponibile e di certo sarà della partita. E io ci sarò, chiaramente. Poi vediamo se si voterà anche per il Parlamento, vedremo”.

Raffaele Vitali

@raffaelevitali

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