FERMO – Recupero, riciclo, tecnologia ed etica: ecco i quattro pilastri su cui costruire presente e futuro della moda. Ne è convinta l’Unione stilisti Marche guidata da Annalisa Marcucci che ha messo a confronto una serie di esperti di intelligenza artificiale e intelligenza artigianale, due perni del settore moda e design.
“La tecnologia possa essere un catalizzatore per l'innovazione creativa, lo dimostra questa scarpa intelligente e l'avatar con cui dialoghiamo” hanno spiegato Emanuele Morelli, digital artist e fashion designer, Andrea Arbuatti della Nivaria, e Pietro Forconi della PIX srl.
Alto potenziale, ma non vanno trascurati i potenziali rischi, come quello sollevato da Giordano Pierlorenzi, psicologo ed ergonomo, ex Poliarte di Ancona: “Siamo di fronte a una sfida etica e all’analisi delle potenzialità estetiche dell'IA, per questo dobbiamo avere un approccio equilibrato e responsabile nell'integrazione della tecnologia nel mondo del design”.
Vari temi sono stati affrontati dai volti dell’economia, Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria, Alessio Castricini, Giovani Imprenditori di Macerata, e Gaetano Ascenzi, coordinatore del progetto Digital Innovation HUB EDIH4 Marche, che sulla tecnologia investe e crede da un decennio.
E tecnologia è il mondo del 3D che per Matteo Molon della Prisma Tech “ricalca le stesse fasi del processo manuale anticipando in modo sicuro il modello che verrà poi realizzato”, mentre per Loris Picchio, modellista, è ancora meglio dell’IA per la progettazione.
Gli interventi si sono poi susseguiti sul tema della ‘Sostenibilità dell'Intelligenza Artigianale’ e all’unanimità dal Gruppo Florence alla Due C Pellami, gli imprenditori “hanno ribadito che – riassume la Marcucci - l'uso dell'intelligenza artificiale in un settore così artigianale possa aiutare a ridurre l'impatto ambientale nel processo di lavorazione”.
La creatività si può quindi agevolare, ma non certo sostituire. “Molti stilisti marchigiani sono pronti, altri si stanno formando, per utilizzare questo nuovo mezzo con competenza ed attenzione, cercando di non perdere mai la propria identità. Il bello dell’originalità delle idee, la forza d’immaginazione per un Designed and Made in Italy sempre più competitivo” conclude la presidente dell’Unione Stilisti Marche.