di Raffaele Vitali
FALERONE – Una lezione speciale quella che terrà Emanuele Frontoni, professore universitario esperto di Intelligenza artificiale, all’Isc di Falerone domani pomeriggio (dalle 15,30). Un momento che fa parte del progetto ‘Emozioni per crescere’ del Comune di Falerone, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che punta a supportare il benessere educativo di studenti e insegnanti, attraverso formazione, laboratori esperienziali e approfondimenti su tematiche innovative.
Arriva nel momento giusto, mentre nel mondo, in occasione del Safer Internet Day, si riflette sui pro e contro dell’utilizzo della rete e della tecnologia, soprattutto dopo l’avvento dell’AI e della possibilità di un utilizzo senza filtri per produrre foto e video fasulli, ai danni proprio di minori e adolescenti.
Secondo una ricerca di Telefono Azzurro e Bva-Doxa, la diffusione dei deepfake, foto e video generati artificialmente, è tra le prime preoccupazioni dei ragazzi italiani. Il 40% degli intervistati tra i 12 e i 18 anni teme infatti che i contenuti creati dall'IA, che li raffigurano in situazioni mai avvenute, possano distruggere relazioni sociali e reputazionali.
In testa alle paure c’è DeepSeek. Un recente studio della startup di IA Anthropic mostra come il chatbot di DeepSeek abbia il 100% di possibilità di essere ingannato per forzare risposte su contenuti non sicuri e dannosi. Le conseguenze vengono inasprite dall'uso dei social network. Dipendenza, impatto sull'autostima e pericoli psicologici sono dietro l'angolo.
Dall'indagine di Telefono Azzurro emerge che per il 63% dei ragazzi i social possono generare vere emozioni. Tra queste, invidia (24%), sentimento di diversità (21%) e inadeguatezza (19%). Eppure, c'è una mancanza di consapevolezza sui potenziali effetti negativi, che evidenzia la necessità di programmi educativi mirati.
Mai come ora, serve collaborazione: “Bisogna rafforzare la governance delle piattaforme digitali per proteggere i diritti dei minori e promuovere una cooperazione internazionale che riduca le disuguaglianze” ribadisce Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro.
Altro tema caldo riguarda l'età minima per usare certi servizi digitali. Il 76% dei ragazzi ritiene che la verifica dell'età dovrebbe essere obbligatoria su tutte le piattaforme. “L'odio, la disinformazione, il cyberbullismo, il body shaming, la diffamazione, l'insulto, sono forse rischi più insidiosi che, spesso, ci mettono in allarme solo quando è troppo tardi” riprende Anna Vaccarelli, presidente di Clusit, l'Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica.
La vita virtuale ha le stesse regole di quella reale, è uno dei massaggi da far comprendere. Il 45% della Generazione Z sente una disconnessione tra vita online e offline, influendo negativamente sul benessere mentale. Una soluzione è parlare: il 75% vorrebbe poter affrontare conversazioni delicate e profonde con la propria famiglia per alleviare la frustrazione. La collaborazione tra genitori, educatori e bambini può rappresentare una strategia efficace per migliorare la sicurezza e la privacy online.
Anche di questo parlerà il professor Frontoni presentando il suo volume ‘AI, Ultima frontiera’ all’interno della lezione dal titolo "Intelligenza artificiale a scuola – strumenti e strategie didattiche per insegnanti", pensata proprio per supportare il benessere educativo di studenti e insegnanti.
Senza dimenticare i genitori, visto che, la chiusura della ricerca del Telefono Azzurro, “se i ragazzi fossero vittima di violenza sessuale online, lo segnalerebbero soprattutto ai genitori (76%), solo il 40% alle forze dell'ordine (40%) e il 14% agli amici”. Da qui la necessità di una educazione digitale per un uso consapevole della rete e per riconoscere i rischi ad essa connessi (foto smartmag.it).