GROTTAMMARE – Tema caldo quello dell’intelligenza artificiale che va affrontato e conosciuto aa ogni livello. Incluso quello economico. Una finestra l’ha aperta la Compagnia delle Opere Marche Sud.
“L’interazione tra gli uomini e l’Intelligenza Artificiale è solo agli inizi e dipende dalla componente umana saper utilizzare al meglio le opportunità che l’IA offre” ha ribadito durante Expandere 2024 il direttore Massimiliano Di Paolo.
“Vogliamo, per il bene del nostro tessuto socio-economico, che si condividano esperienze e conoscenze perché questo tema deve entrare nelle dinamiche delle imprese, per cui abbiamo sviluppato la giornata affrontando dei laboratori: ogni laboratorio trattava un grande tema con cinque esperti. C’è stato naturalmente tempo per il networking, perché è nella natura di Expandere, un format Cdo Marche Sud che torna dopo cinque anni. Credo che i partecipanti abbiano iniziato a capire che l’Intelligenza Artificiale avrà un impatto sulla vita e sul lavoro di ognuno di noi, dunque c’è bisogno di consapevolezza, senza credere che l’IA sia la soluzione di ogni problema imprenditoriale o, viceversa, pensare che sia un elemento assolutamente negativo”.
A confrontarsi figure di alto livello aa cominciare da Barbara Gabrielli che all’artificiale risponde con il bilancio sociale: “Clienti e collaboratori sono i due asset fondamentali attorno a cui cresce la cultura d'impresa. Un contributo in tal senso, a mio avviso, è arrivato con l'introduzione del Bilancio Sociale. Dieci anni fa ho volutamente avviato questo percorso con lo scopo di far entrare i concetti Esg nella cultura d'impresa della mia azienda. È stato un importante grimaldello per far crescere la consapevolezza della funzione dell'azienda a 360 gradi”.
Sono poi partiti cinque laboratori con ospiti come Michela Cortini, Emanuele Frontoni, Silvio Cardinali, Padre Natale Brescianini e Massimiliano Colombi. “Dobbiamo essere – ha spiegato Brescianini – persone generative e non estrattive: queste ultime sfruttano la situazione ma non lasciano “terreno fertile” come le prime. Ed è proprio nell’approccio alla tecnologia che dobbiamo capire cosa ci rende umani, generativi. La risposta è: l’imperfezione, noi siamo fallibili perché fragili. Per prenderci cura di noi stessi e degli altri, in un mondo che anche grazie all’Intelligenza Artificiale ci dà molte risposte, diventa importante porsi le giuste domande”.
Un punto è chiaro: “La presenza dell’IA è un cambiamento epocale, che influenzerà l’intera umanità. L'intelligenza artificiale diventerà una “sedia vuota” all'interno dei nostri uffici, piena di algoritmi con i quali collaborare. Un altro aspetto interessante è stato quello dell’analisi delle competenze di base che in azienda devono essere acquisite per rapportarsi in maniera corretta con l’IA. Questo perché bisogna avere la giusta consapevolezza per vivere appieno questa rivoluzione, che ha delle opportunità da offrire e anche dei limiti, entrambi da sperimentare nella vita quotidiana e nel lavoro” la chiosa di Frontoni.
Che poi ha lasciato al sociologo Colombi le parole più rassicuranti: “L’Ai sarà una poderosa occasione per ampliare gli spazi di partecipazione, di corresponsabilità, di costruzione di un nuovo pensiero critico per aiutare le nostre organizzazioni a vivere con slancio in questo cambio d'epoca”.