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Innovazione, i trend che cambieranno il 2021: digital gardens, cashless, prodotti sostenibili e analisi del Dna. "Ma bisogna investire"

9 Gennaio 2021

di Raffaele Vitali

MONTEGRANARO – Spunti utili per tutti. per capire dove andrà questo 2021 in termini di innovazione, di ricerca, di investimenti. Spunti soprattutto per il settore moda che caratterizza il distretto fermano e che da questo punto di vista resta indietro.

Quali le esigenze da soddisfare? TechVocacy la piattaforma che raccoglie migliaia di contenuti internazionali per offrire una visione trasversale sui processi di innovazione in ogni settore, ha individuato i cinque trend che avranno un forte impatto.

Riccardo Secco, founder di TechVocacy, entra nel merito della ricerca: “Per ogni settore monitorato, individuiamo alcuni temi ricorrenti sui quali si concentra l'interesse di aziende e startup, oltre che dei consumatori. I risultati delle nostre ricerche si basano sulla convergenza di tre macro forze ovvero la tecnologia che nasce e viene diffusa sul mercato, il consumatore con i suoi bisogni e desideri e, infine, i business model e la loro evoluzione che determinano gli indirizzi degli investimenti”. Ecco i principali trend del 2021 nel campo dell'innovazione.

Si parte dall'attenzione verso il tema del benessere mentale: l'attuale momento storico di grande incertezza avrà nei prossimi mesi profonde ripercussioni anche sul nostro benessere mentale. Ne è un esempio il fatto che solo lo scorso settembre ci sono state 1,8 milioni di ricerche su Google per il termine "ansia", con un aumento del 20% rispetto al 2019. Questo status quo sta portando alla creazione di un ecosistema di prodotti e soluzioni, che escono dal tradizionale mercato sanitario o psicologico e che le persone possano usare autonomamente. Sul web impazzano le app B2C, le ricerche di supporti per dormire meglio, come Dreem o Smartsleep, le app per la meditazione come Calm o Headspace, oltre alle piattaforme di supporto psicologico online, come Advekit e Talkspace.

La rivoluzione 'plant based' nell'alimentazione e nella moda: sempre più consumatori sono attenti a ciò che mangiano e richiedono prodotti privi di derivati animali. Si tratta di una scelta da un lato legata a motivi di salvaguardia della salute, dall'altra dovuta a una maggior sensibilità verso le tematiche ambientali e la tutela degli ecosistemi naturali. Se le catene come McDonald's, Burger King e Pizza Hut hanno introdotto hamburger e prodotti a base vegetale, in altri settori stanno scoprendo i vantaggi di utilizzare alternative di derivazione vegetale: Adidas ha investito in Bolt Threads, una startup che ha creato un nuovo materiale a partire dai funghi, H&M e Patagonia hanno investito in Infinited fiber company per un'alternativa al cotone, Reebok ha creato delle sneakers completamente plant based. Nel Fermano diverse aziende stanno lavorando su colori naturali, pelli vegetali e componenti sempre meno impattanti.

Tutto da seguire, anche per prospettive commerciali, il mondo dei digital gardens: “Un'alternativa più intima agli affollati social network. La conversazione sui social crescono e continuano a plasmare tutto, dalla cultura ai media, fino alle nostre relazioni più intime. Emerge però un dato curioso: chi guida questa crescita non sono i giovani” sottolinea Secco.

Secondo Edison research e Triton digital, l'utilizzo dei social media da parte degli americani tra i 12 e i 34 anni si è stabilizzato o sta diminuendo. Secondo Global web index, la quantità di tempo che millennials e gen z spendono sulle piattaforme social è piatta, in declino o non aumenta così tanto come negli anni passati. Se i social media possono essere paragonati ad un luogo affollato dove tutti sono ammessi, ma nessuno si sente particolarmente entusiasta di esserci, la nuova tendenza è quello dei 'digital gardens': spazi chiusi che offrono un'oasi più intima dove piccoli gruppi di persone si uniscono intorno a interessi condivisi. Mentre i social si trovano a dover combattere contro odio online, fake news, cyberbullismo, questi luoghi 'privati' permettono agli utenti di avvicinarsi a persone simili e di confrontarsi apertamente su tematiche a loro care, moderate e aiutate da brand, associazioni o professionisti che ne curano i contenuti e le discussioni. Il 2021 vedrà ancora di più la crescita di questi luoghi digitali, segnando un trend forte e un'opportunità per aziende e organizzazioni di farsi padroni di casa di simili luoghi di aggregazione virtuale.

Infine, la crescita del cashless: negli ultimi anni abbiamo assistito a grandissimi cambiamenti cross-industry legati all'aumento dei pagamenti digitali e il 2020 è stato forse l'apice di questa crescita, spinta anche da motivi legati alla sicurezza sanitaria. Tali cambiamenti stanno prendendo piede anche offline, dove sempre più persone nel mondo utilizzano carte contactless e smartphone per pagare anche nel mondo fisico. Sempre più brand stanno integrando soluzioni di pagamento rateale (famoso è il caso di Klarna) che permettono, in un 'tap', di effettuare pagamenti dilazionati senza la necessità di grande burocrazia e interventi di istituti finanziari terzi.

Ma anche in crescita è la domanda di prodotti basati sullo studio del dna: grazie ad un costo che diminuisce a velocità esponenziale, i test del dna stanno diventando sempre più accessibili: diverse aziende offrono test per poche decine di dollari (23andMe e FamilyTreeDNA per fare due esempi), consentendo di ricevere report dettagliati sulla propria storia familiare o, in generale, dati sulla propria mappa genetica. Quello che è ancora poco conosciuto è l'applicazione di questi test in altri settori. Nel mondo del beauty ad esempio iniziano ad essere disponibili dei kit che permettono al consumatore di testare la salute dei capelli e della pelle, dando feedback su quando i capelli diventeranno bianchi o di come la propria pelle reagirà ai raggi del sole.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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