SERVIGLIANO – “Incredibile, incredibile, è il numero uno”. Neppure i tifosi più speranzosi, dopo la prima tornata, avrebbero scommesso su Luca Innocenzi. Ma il re non aveva alcuna intenzione di abdicare. E così, dopo aver mancato un anello, si è rifatto chiudendo il terzo passaggio in maniera incredibile, da numero uno. Era il campione uscente e resta il campione. Porta Santo Spirito colora di nuovo Servigliano di giallo e rosso.
Con gli anelli grandi, Gubbini e Chicchini danno spettacolo. Ma non appena la precisione diventa l’elemento chiave, unita alla velocità che quest’anno l’ente cavalleresco ha premiato ancora di più, Innocenzi torna cannibale.
Giro dopo giro il cavallo diventa un tutt’uno con il suo cavaliere. È qualcosa di speciale la Giostra dell’Anello, perché il silenzio che si crea durante le tre tornate è irreale. Non parla nessuno, al massimo si sente il rumore del click delle macchie fotografiche, ma questo fino all’ultima curva, quando i tifosi esplodono e le urla rompono il magico muro della concentrazione, quasi a spingere il cavaliere negli ultimi metri prima della fotocellula.
Innocenzi è arrivato alla tornata decisiva lontano di 72 punti da Gubbini. E così Paese Vecchio, rione del grande ‘Massimo’ aveva già l’acquolina in bocca. Ma Gubbini fallisce un colpo, centra due mini anelli, il diametro dai 7 del primo giro diventa di 4,5 centimetri, contro i tre di Innocenzi, che a Servigliano aveva già vinto 5 volte. La prima nel lontanissimo 2008, ma per lui sembra ieri. Il finale è nelal somma dei voti: 1830 puti Innocenzi, 1785 Melosso, che al debutto già lascia il segno considerando che il sorteggio lo aveva anche fatto partire per primo, 1760 Gubbini, 1550 Zannori, che ha sostituito due giorni fa il cavaliwre di San Marco, e 1024 Chicchini, uscito di pista nella seconda tornata.
Ha vinto lui, ha vinto Servigliano, ha vinto il presidente dell’ente contesa Marinozzi che ha avuto il coraggio di rivedere tutta l’organizzazione, tagliando una tornata, trasformando il corteo in una mini sfilata con tutti i protagonisti ma senza il popolo.
Per il resto, sconfitti a parte, questo Palio si ricorderà anche per lo striscione, solitario, in un angolo dell’otto dedicato a Cristian Cordari: “No criccu, no party. Ci vediamo del 2021”. E così sarà, tanto per loro non cambia nulla: Innocenzi era il campione nel 2019, Innocenzi resta campione nel 2020 davanti al prefetto di Fermo, Vincenza Filippi, e ai mille diligenti spettatori.
r.vit.