MONTEGRANARO – Una banda, ma con poca mente criminale. Tutti ventenni, tutti residenti a Montegranaro. Un sequestro improvvisato. Il telefono che diventa il primo gancio per gli investigatori.
Non è ancora tutto chiaro, ma questa mattina i giovani durante l’udienza di convalida non sarebbero rimasti in silenzio, attorno al sequestro di un 25enne inglese avvenuto a Monte San Giusto.
Responsabili del rapimento sarebbero quattro coetanei, tre uomini e una ragazza, due italiani e due stranieri, tutti incensurati e ora arrestati: tre residenti a Montegranaro, uno a Monte San Giusto. Il giovane, appartenente a una famiglia britannica facoltosa, è stato liberato ieri pomeriggio con un blitz dei carabinieri del Ros, del comando provinciale di Macerata e della stazione locale. Il ragazzo è stato trovato in un appartamento dove risiede il padre di uno dei fermati, che è sempre fuori per lavoro. Non una casa isolata, ma una palazzina con famiglie.
I carabinieri lo hanno trovato segregato in una stanza buia con i mobili davanti alle finestre per oscurarne la vista dall'esterno. In quell'improvvisata prigione il 25enne inglese stava scalzo e ammanettato e probabilmente durante il sequestro controllato a vista dai suoi carcerieri.
A colpire gli inquirenti è stato anche il riscatto richiesto: 7mila euro, una cifra esigua considerando la disponibilità economica della famiglia «facoltosa». Il 25enne era in Italia da mesi, ufficialmente in vacanza, e conosceva almeno qualcuno degli arrestati, che abitano e si muovono nella provincia di Macerata.
“Una vicenda inquietante. Un fulmine a ciel sereno. Ho fatto un giro per le scuole questa mattina, tra i genitori si parlava di storie di droga, e ho ribadito ai ragazzi di fare attenzione. Da parte del comune, massima allerta e collaborazione con famiglie e forze dell’ordine. Sono casi che cominciano a inquietare” commenta il neo sindaco Endrio Ubaldi.
IL covo è stato scoperto dopo una indagine partita in sintonia con gli inquirenti inglesi fondamentale il segnale del telefono, usato dall’inglese per chiamare i genitori e chiedere i 7mila euro. una telefonata che ha insospettito i familiari, è probabile che parlando in inglese stretto il giovane abbia dato anche delle indicazioni no comprese dagli improvvisati rapitori.
Il blitz è scattato mercoledì pomeriggio, guidato dagli uomini del Ros e del Nucleo Investigativo. Sono arrivati, hanno fatto irruzione, fermato i quattro rapitori e liberato il ragazzo che era ammanettato, senza scarpe e chiuso in una stanza buia.
Tutto fa pensare a una banda improvvisata, incapace addirittura di pensare che con il segnale del telefonino no sarebbero stati rintracciati. Il giovane inglese sta bene, anche se sarebbe stato nutrito in modo discontinuo, ma è provato psicologicamente. Finora non avrebbe fornito molti chiarimenti, escludendo però che dietro a tutto questo ci sia una storia di droga, prostituzione o debiti non pagati. Per i quattro indagati, arrestati in flagranza di reato per sequestro di persona a scopo di estorsione e rinchiusi in carcere, è in corso l’udienza di convalida.