PORTO SAN GIORGIO – Le infrastrutture animano come sempre il dibattito politico e non solo. Se a nel Fermano molti sindaci hanno dato il loro placet al governatore Francesco Acquaroli per l’ampliamento della terza corsia, ma l’hanno fatto senza coinvolgere il comune più interessato, ovvero Porto San Giorgio, che non era stato chiamato all’incontro, a livello regionale a sollevare dubbi sono i sindacati.
Le Segreterie Regionali di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti Marche esprimono ”forte preoccupazione per quanto riguarda le infrastrutture marchigiane. Nonostante da tempo stiano sollecitando incontri sia istituzionali sia con gli amministratori di Porto e Autorità di Sistema Portuale. Invece, totale mancanza di interlocuzione da entrambe le parti. Il cambio al vertice di Ancona International Airport e le successive notizie apparse sulla stampa dell'intenzione del fondo Njord Partners di vendere le proprie quote azionarie, che vanno a sommarsi ad una situazione congiunturale già estremamente pesante (crisi energetica, rincari delle materie prime e riduzione dei voli), - affermano le sigle sindacali - non fanno altro che aggravare le preoccupazioni che sembrano essere esclusivamente appannaggio del mondo sindacale e non trovano riscontro in alcun dibattito politico che provi a disegnare una prospettiva concreta”.
Che fine ha fatto Amazon? Domanda da tempo senza risposta. “Anche sul fronte porto si registra un immobilismo della nuova governance: - proseguono le sigle sindacali - le richieste sindacali non hanno ricevuto riscontri soprattutto in merito al rafforzamento della pianta organica della Adsp al fine di poter dare attuazione agli ambiziosi progetti del Pnrr. Il sindacato è inoltre ancora in attesa di conoscere gli esiti sull'individuazione della Zes (Zona Economica Speciale) fondamentale per lo sviluppo e il rilancio del territorio marchigiano”.