FERMO – Le infrastrutture, tema rilanciato anche dal presidente di Confindustria Fermo Fabrizio Luciani, è un tema che va sempre di moda. Il consigliere comunale di maggioranza, Nicola Lucci, lo affronta su più fronti. “Sfruttare l'arretramento della Ferrovia e dell'A14 potrebbe essere il metodo più veloce per avvicinare la montagna ai servizi. Urge aprire tavoli di progettazione e condivisione intercomunali e avere più soluzioni sulla carta per arrivare alla migliore decisione nel più breve tempo possibile”.
Questo auspicio in realtà è già privo di futuro, perché il piano è chiaro. Lo hanno ricordato anche numerosi sindaci nelle ultime settimane. Il piano è definito tra Porto Sant’Elpidio e Pedaso con un ampliamento in sede, tempi di realizzazione sette anni. Per poi avere un arretramento del tratto nord – sud di un paio di chilometri fino a San Benedetto del Tronto, dove si andrebbe a ricongiungere con l’attuale carreggiata come chiesto dall’Abruzzo. Escluso quindi l’arretramento, che piacerebbe anche a Lucci, esponente di punta del mondo Bargoni. "Evitiamo di creare noi problemi a uno sviluppo non rinviabile" ha ricordato Luciani dal palco del teatro dell'Aquila.
Se no ci saranno altri intoppi, si potrebbe arrivare a una forma di progettazione già nel 2024, dando così modo ad Aspi e Regione di definire coperture finanziarie e tempistiche dei cantieri. La previsione sul tavolo dei dirigenti regionali è di completare il tratto marchigiano in 10 anni. Nel mentre, però, si lavora ad altro, come ribadisce Lucci: “L’aeroporto di Ancona va potenziato e stabilizzato. I voli per Milano, Roma e Napoli sono un ottimo punto di partenza per favorire non solo il turismo, ma anche stimolare la crescita delle aziende e facilitare i viaggi business nelle città più importanti italiane ed europee”.
A questo va abbinata la ferrovia, “con la volontà politica non solo italiana, ma anche europea, di aumentare il servizio su rotaia come funzione strategica sia per il trasporto passeggeri che per il trasporto merci. Tale obiettivo dovrà essere raggiunto con la creazione di una dorsale adriatica di Alta Velocità che come previsto per la città di Pesaro, dovrà probabilmente arretrare rispetto alla posizione attuale, visto la strettezza in senso fisico e l'arretratezza strutturale dell'attuale tracciato ferroviario”.
Priorità resta poi il completamento della Mezzina, che potrebbe essere la vera intervalliva, molto meno impattante delle sei corsie di autostrada, con annessi caselli sollecitata da alcuni imprenditori. se poi si dovesse trovare la soluzione.
chia.fer.