FERMO – Un libro bianco con delle pagine scritte e tante altre da completare: le infrastrutture delle Marche hanno un percorso certo. O almeno con delle indicazioni chiare. Lo hanno presentato Gino Sabatini, presidente Camera Marche, Andrea Santori, presidente Svem, Guido Castelli, commissario alla ricostruzione, e l’assessore Francesco Baldelli. Uno studio realizzato insieme con Uniontrasporti e il Politecnico di Milano con il professor Pierluigi Coppola
La priorità per l’assessore regionale, per il futuro, è il corridoio trans-mediterraneo Est-Ovest, “partendo da Turchia e Grecia arrivi a toccare la penisola iberica e i Paesi dell'Unione Europea del Sud attraversando le Marche e comprendendo Fano Grosseto e Ferrovia Orte Falconara. In questo modo - osserva - sarà possibile attivare finanziamenti altrimenti non intercettabili; attualmente al Centro Italia va circa solo il17% degli investimenti in infrastrutture, una porzione davvero esigua dovuta al fatto che le Marche non hanno mai giocato davvero il proprio ruolo su questo ambito”.
Baldelli, insieme con Acquaroli, è convinto di poter cambiare le cose. “Puntiamo sulla filiera economica e istituzionale per attivare possibilità di trasporto e sviluppo economico che l'Europa può offrire. Il prossimo contratto di programma con Anas vale 44 miliardi, ci saranno buone soprese” assicura. Si spera anche per la mare-monti fermana.
Aggiunge Coppola: “Bisogna adeguare agli standard EU i collegamenti stradali e ferroviari tra i porti italiani del Tirrenico Centrale (Civitavecchia, Piombino e Livorno) e il porto di Ancona. Lo studio valuta i benefici che potrebbero derivarne in termini di decongestionamento delle reti, riduzione dell'impatto ambientale, accessibilità e indotto per il sistema economico regionale. Si tratta di un’opportunità rilevante per il potenziamento della piattaforma logistica Ancona-Falconara- Iesi e per il suo posizionamento nelle catene logistiche nazionali e internazionali, al fine di intercettare i flussi commerciali marittimi nel Mediterraneo e quelli provenienti dai Balcani Occidentali, con l'obiettivo di “creare ricchezza” per il territorio in termini di capacità dell'industria locale (ivi compreso il turismo) di creare valore aggiunto e nuove opportunità di sviluppo”.
Ha ascoltato Gino Sabatini che poi Per Gino Sabatini, che ha voluto l’incontro: “Questo documento serve per sintetizzare le priorità infrastrutturali indicate dal mondo associativo e imprenditoriale marchigiano su cui occorre intervenire con urgenza per superare la condizione di isolamento in cui verte il sistema territoriale regionale, ulteriormente enfatizzata dal contesto geopolitico attuale”. Compito che ha anche la Svem del presidente Santori, impegnata anche sui tavoli europei dove ha presentato un masterplan che la prossima commissione europea valuterà al meglio.
“Dobbiamo avere una visione strategica sui principali sistemi infrastrutturali (pochi giorni fa la presa di posizione di Confindustria Fermo, ndr), orientata a sfruttare la vantaggiosa posizione geografica delle Marche, potenziandone la dotazione e l'accessibilità delle infrastrutture, al fine di rendere veloce e funzionale il transito delle merci, delle persone e delle informazioni” il messaggio del libro bianco.