FERMO – L’incontro era saltato una decina di giorni fa, ma l’assessore Baldelli lo voleva e così a Fermo ci è arrivato. Ad ascoltarlo prima i sindaci fermani, guidati da Paolo Calcinaro, e poi gli stakeholder, a cominciare dal presidente di Confindustria Fermo e dai vertici delle altre associazioni di categoria.
Il primo numero che Baldelli ha ricordato è 54, come i milioni che sta mettendo a terra tra Porto Sant’Elpidio e zona ospedale. Opere che ha ben spiegato all’interno del piano Marche 2032. Ha aggiunto un dato, che era mancato durante la presentazione ufficiale in regione: “Se c’è una parte di opere che faremo entro il 2026, ce ne sono altre che faremo partire entro il2032. Tra queste il completamento della Mare-monti e l’A14”.
Due punti chiave per i sindaci fermani, che hanno ascoltato e hanno avuto la conferma che quanto già deciso mesi e mesi fa, no è cambiato: “L’A14 sarà ampliata in sede fino a Pedaso, da lì, direzione sud, sarà arretrato, ma di poco, un tratto fino aa Porto D’Ascoli, dove le tre corsie torneranno in sede come richiesto dalla regione Abruzzo” ha chiarito Baldelli.
La speranza è che prima del 2032 si comincia a lavorare anche sui fondi mancanti per la Mezzina, che ora accelererà in zona Offida, ma che nel Fermano ha il suo buco più grande.
E poi, c’è la metropolitana di superficie che è stata la centro di un convegno sabato pomeriggio a Porto San Giorgio e che la Regione, grazie all’impegno del consigliere Marco Marinangeli, vuole studiare: “Per questo sono stati stanziati 25milaa euro per dare il via al progetto di fattibilità” chiarisce il consigliere.
Non ci sono quindi novità, ma qualche certezza in più a cominciare dall’attenzione che Ancona sta mettendo attorno all’area di Campiglione, snodo strategico del futuro di Fermo ma anche di parte della provincia. “Vedo progetti e non più solo parole, la strada è quella giusta, chiaro che in attesa dei maxi cantieri bisogna progettare anche il futuro, che non è solo fatto di auto. L’idea dell’anello sui binari che colleghi costa e montagna ha più di un senso. Lavoriamoci - conclude Fabrizio Luciani, presidente degli industriali - mentre si progetta l’alta velocità con l’inevitabile arretramento della ferrovia, dovendo diventare l’asse primario del traporto merci dei corridoi europei”.