FERMO – I numeri sono drammatici. “Ma nonostante la grave recrudescenza del fenomeno infortunistico che grava sul Paese, ad oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceve la giusta considerazione, che dovrebbe invece rappresentare una priorità” sottolinea il presidente Anmil di Fermo, Marcello Luciani, durante la manifestazione annuale che si è tenuta a PortoSan Giorgio
I numeri, quindi: Fermo è la provincia che registra il maggior incremento di infortuni sul lavoro e malattie professionali. Nei primi otto mesi del 2024, l’incremento è dell’8,5%, da 834 a 905 denunce. E crescono anche gli infortuni mortali, che passano da due a tre, diversamente da Ascoli Piceno dove non c’è stata alcuna vittima e le denunce sono diminuite del 4,2%. Anche Macerata scende, seppur dello 0,3, a Pesarole vittime da quattro a una. In generale, le Marche peggiorano la loro condizione a livello di malattie professionali, mentre c’è un grande miglioramento sulle morti, che passano da 17 a 10. Sempre comunque troppe.
“L’Anmil accende una luce ogni anno per sensibilizzare sul tema le forze politiche, stimolando riflessioni e assunzioni di un impegno concreto per il futuro, al fine di arginare morti e infortuni sul lavoro e malattie professionali. Le notizie di cronaca sono sempre più numerose perché si è finalmente compreso che non si tratta di casualità o di eventi ineluttabili, ma piuttosto di una mancanza di rispetto delle normative e della sottovalutazione del rischio in un ambito in cui è la crisi economica ad incidere e a spingere a non investire in prevenzione o a trascurare la formazione” aggiunge il presidente.
Chiosa finale al sindaco Vesprini, che ha ospitato la manifestazione provinciale dell'Anmil: "Vivere è un diritto, il lavoro sicuro un dovere".