FERMO – Nel basket si chiama step back. È quel passo indietro che viene usato normalmente per liberarsi e fare canestro. Movimento difficile, ma a volte necessario. E la dirigente dell’Iti Montani, la scuola più grande di Fermo, ha dovuto farne uno molto complicato.
Per gestire al meglio il ritorno in classe, aveva preso una decisione: portare l’ora di lezione a una durata di 50 minuti e far uscire gli alunni alle 1235. Ma la scelta non è stata vincente. È bastato qualche giorno ed è montata la protesta di genitori e non solo, visto che i reclami sono arrivati fino alla Prefettura. Due le problematiche: meno tempo in classe per le lezioni e ragazzi ‘a spasso’ per un’ora in attesa dei pullman.
“Ma noi avevamo anche adottato una soluzione alternativa, con ore di inglese o di potenziamento vario” spiega la dirigente Stefania Scatasta che difronte al malumore di alunni e famiglie ha fatto marcia indietro, il famoso step back: lezioni da 60 minuti e uscita alle 1330. La speranza della preside ora di avere raggiunto la soluzione ottimale e portare a casa la partita, ovvero la miglior istruzione per il 50% degli allievi presenti.
A fronte di questo, la dirigente si gode un aumento importante di scritti, “intorno al 30% e sono aperte fino a martedì”. Anche se emerge un dato: alcuni dei corsi storici, come elettrotecnica, hanno subito un pesante calo. “È una questione di mercato, è evidente. Il boom di iscritti a Informatica è stato probabilmente stimolato dalla crescita dell’utilizzo di internet e di ogni piattaforma anche in questo lungo anno di pandemia” precisa.
Ha tante sfaccettature al suo interno il Montani, inclusa quella entrata in scena nei giorni scorsi nel mondo della biotecnologia: “Abbiamo comprato i tamponi e li abbiamo affidati ai ragazzi. Hanno organizzato tutto loro: dalla somministrazione all’analisi del prelievo. Hanno effettuato il prelievo e poi hanno effettuato l’analisi, seguiti dall’insegnante ferretti e da tecnici di laboratorio specializzati. Un primo screening per 180 alunni che verrà affidato agli informatici per un ulteriore studio”.
r.vit.