MONTEFORTINO – Le Marche sono parte del coordinamento che la sottosegretaria Lucia Bergonzoni ha voluto per definire le migliori strategie in tema di cultura. Un tavolo di cui fanno parte istituzioni e operatori dell'industria culturale e creativa italiana.
“Questo incontro è un momento storico per le imprese culturali e creative. Per rendere ancora più incisiva la nostra azione a favore del settore serviva un'adeguata cornice legislativa. Abbiamo mantenuto la promessa e disegnato ex novo un impianto di norme pensate per rafforzare ulteriormente il valore della filiera, visto il ruolo da protagonista che ricopre per l'economia del Paese" spiega la Bergonzoni.
Le prossime settimane saranno cruciali, perché verranno scritti i decreti. “Entreremo nel dettaglio dell'articolazione dei nuovi strumenti introdotti dalla Legge sul made in Italy. Per renderli quanto più efficaci possibile, ho ritenuto opportuno in questa fase più che mai giocare di squadra e mettere a sistema esperienze e competenze. Il giusto metodo per accrescere la centralità nel nostro Paese e nel panorama internazionale di un'industria che è espressione di straordinaria creatività e abilità imprenditoriale uniche al mondo”.
A fare parte del tavolo guidato dalla Bergonzoni c’è anche una marchigiana, la dirigente Daniela Tisi, che è anche la coordinatrice tecnica Commissione Sviluppo Economico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Con loro Cecilia Piccioni, vice capo di Gabinetto ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale; Giuseppe Pastorelli (Direzione Generale per la promozione integrata e l'innovazione del Maeci); Filippo La Rosa (Direzione Generale per la diplomazia pubblica e culturale del Maeci); Amedeo Teti, Capo Dipartimento politiche per le imprese, Ministero delle Imprese e del Made in Italy;; Luca Parodi, Regione Liguria, Coordinatore tecnico Commissione Cultura della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. All'incontro hanno partecipato numerosi stakeholder, in rappresentanza dei diversi ambiti che articolano la filiera (musica, audiovisivo e radio, moda, architettura e design, arti visive, spettacoli dal vivo e festival, patrimonio culturale materiale e immateriale, artigianato artistico, editoria libri e letteratura).
“La nostra attenzione - ha sottolineato Borgonzoni - per le imprese culturali e creative è massima. Dopo aver predisposto un piano di investimenti con fondi Pnrr da 155 milioni di euro per la transizione digitale e verde della filiera e lanciato un'indagine conoscitiva del settore grazie all'accordo di collaborazione MiC-Istat che presto fornirà utili elementi di analisi per perfezionare il tiro, con la Legge sul Made in Italy abbiamo ulteriormente alzato l'asticella. Dall'introduzione della definizione di impresa culturale e creativa all'adozione di un piano nazionale strategico, passando dalla stabilizzazione di un fondo dedicato di complessivi 30 milioni di euro in dieci anni: le novità introdotte segnano un deciso cambio di passo”.