FERMO – Una giornata dedicata alla lotta contro il bullismo e il cyberbullismo: fenomeni globali e sempre più pericolosi. Secondo una statistica delle Nazioni Unite, nel mondo 1 studente su 3, tra i 13 e i 15 anni, ha vissuto esperienze di bullismo. Anche il cyberbullismo è in sensibile aumento.
E le Marche? Una indagine dell’Ufficio scolastico regionale ha fatto emergere che il 22,3% degli studenti delle Superiori è stato vittima di episodi di bullismo, il 3% in modo continuo. E poi il 18% ha confessato di essere stato il protagonista. Percentuali molto più basse quando si parla di cyberbullismo, dove dal questionario consegnato nelle scuole della regione emerge che è l’8,4% degli studenti ad averlo subito, mentre il, 7% ha fatto la parte del bullo. Sempre meno sono i casi di bullismo legati alla etnia. Quello su cui bisogna riflettere è che quasi la metà degli episodi avvengono negli istituti professionali.
Anche il mondo dei testimoni di Geova accende un faro sulla questione. “La tecnologia è sempre più presente nella vita dei bambini: con un semplice clic i cyberbulli possono deridere, molestare e minacciare senza sosta, entrando tra le mura domestiche attraverso cellulari e computer” ricorda Roberto Guidotti, portavoce locale dei Testimoni di Geova.
Che chiede di riflettere anche sul ruolo dei genitori: “Interessarsi al mondo online dei figli può fare la differenza, senza bisogno di diventare esperti di tecnologia. Gli addetti ai lavori suggeriscono ai genitori di osservare i piccoli indizi che qualcosa non va, come ad esempio il fatto che il figlio o la figlia si isoli, nasconda lo schermo quando gli altri sono nelle vicinanze o reagisca “emotivamente” a ciò che accade al suo dispositivo. Parlare con i ragazzi apertamente aiuta”.
‘Più parlate di bullismo con i vostri figli, più saranno a loro agio nel raccontarvi se lo vedono o lo subiscono’ si legge sul sito dell’Unicef. “Molti esperti consigliano di tenere sempre aperto il canale di comunicazione all’interno della famiglia. Inoltre, un ambiente familiare e sereno aiuterà i ragazzi a sviluppare rispetto, empatia e sensibilità verso gli altri” conclude Guidotti.