FERMO - Mezzi vecchi, che inquinano, e poche nuove immatricolazioni. È un quadro poco allegro quello dipinto, per il Fermano, dal rapporto della Continental sui veicoli che trasportano merci e persone.
L’azienda tedesca di pneumatici ha realizzato uno studio per capire l’incidenza della pandemia sul trasporto su gomma. Il primo dato che emerge è il calo delle immatricolazioni che, nella nostra provincia, l’anno scorso, ha toccato quota -32,1%, con 38 nuove registrazioni per il trasporto merci. Ancora più netta la diminuzione per i bus: -52,5% (11 registrazioni). Per quanto riguarda l’alimentazione, l’81,% degli autocarri è rifornito a metano, la quota più alta della regione. Per gli autobus, a farla da padrone è il gasolio (95,4%), seguito dal metano (4,1%). Ancora lunga la strada verso l’elettrico (ma la Steat ci sta investendo, ndr).
Sul fronte età, la percentuale di autocarri di massimo cinque anni, nel Fermano, è la più bassa della Regione (12,8%). Quella dei mezzi anziani è al 14%. La nostra provincia detiene il primato poco lusinghiero degli autobus più vecchi delle Marche, con il 13,4% del parco che ha massimo cinque anni e il 42,7% che supera i venti. Il Fermano detiene anche il tasso più basso di categorie recenti (24,1%) e il 37,2% delle classi inquinanti, per il trasporto merci.
Non va meglio per gli autobus, con le categorie Euro 5 e 6 che si attestano al 26,9% e quelle più datate che salgono a sfiorare il 48%: il parco circolante più inquinante della regione.
f.pas.