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Incidente in A14, morto il conducente. Code infinite, ma ora tratto riaperto. Confindustria e Cna: "Siamo ostaggio dei cantieri"

4 Aprile 2024

PEDASO – L’impatto e poi le fiamme. Un inferno in A14 all’ingresso della galleria Vinci, tra Pedaso e Cupra Marittima, a circa 2 km di distanza da una riduzione di carreggiata installata per consentire le attività notturne di potenziamento degli impianti tra i km 295 e 301.

L’incidente ha coinvolto tre mezzi, due camion e un pullman. Il conducente macedone dell’autobus ha perso la vita, mentre si sono salvati i dodici passeggeri che erano a bordo. Lievemente feriti gli altri conducenti.

Cinque le squadre di vigili del fuoco al lavoro, arrivate anche dai comandi di Fermo e Macerata, oltre a una ventina di dipendenti di Società Autostrade. Il tratto è stato chiuso peer ore, fino alla riapertura, grazie a un cambio di carreggiata, poco prima delle 15. Le code restano lunghissime, ma almeno le auto si muovono. il tempo che ci vorrà per riaprire la galleria è al momento non calcolabile, i tecnici dovranno valutare i danni provocati dalle fiamme.

L’ennesimo incidente ha provocato una serie di reazioni, da quella politica del sindaco Paolo Calcinaro, a quella economica del presidente di Confindustria Fermo e dei vertici della Cna fermana. Per Fabrizio Luciani, numero uno dell’aquilotto, “quanto accaduto dimostra quanto questo pezzo di Marche abbia bisogno di infrastrutture. Da anni siamo ostaggio di lavori interminabili. Non solo paghiamo un enorme prezzo economico, una persona oggi ha perso la vita, altre sono rimaste ferite. Tutto questo a fronte di promesse, progetti, accordi che non hanno mai trovato compimento in un piano strutturale vero. E soprattutto finanziato. Non si può continuare così, in attesa della terza corsia, se mai si farà, quantomeno che venga ripristinata la normale circolazione su due carreggiate. Il cantiere aperto da anni è un insulto per un Paese che si dichiara moderno”.

L’appello è alla politica: “Gli imprenditori stanno pagando altissimi costi economici che poi diventano sociali, perché se si fermano le imprese, se si sballano i conti, poi le ricadute sono su tutto il sistema socio-politico. Chiediamo alle istituzioni, dal presidente della Regione Francesco Acquaroli ai sindaci del territorio, di agire, di farsi sentire, di alzare davvero la voce affinché le Marche diventino una priorità per l’Italia. Perché, come accaduto oggi, se si sblocca l’A14 tra le province di Fermo e Ascoli, si blocca tutto il basso Adriatico”.

Aggiungono Andrea Caranfa ed Emiliano Tomassini, Cna Fermo: “Tragedie come quella di oggi hanno conseguenze gravissime, oltre che per chi vi si trova coinvolto direttamente, anche per il turismo delle nostre zone, per chi fa impresa o vorrebbe farla, per chi sulle corsie autostradali fa viaggiare le merci, le persone, le vite. Le imprese si uniscono agli amministratori locali e chiedono di capire, di sapere a che punto sono questi infiniti lavori, questo continuo valzer di deviazioni, aperture e chiusure dei tratti interessati; perché ancora non ci sono notizie almeno sulla riapertura della carreggiata a due corsie; perché la Società Autostrade ancora non mette nero su bianco le buone intenzioni, un passaggio più che fondamentale per far arrivare le risorse necessarie a partire con la terza corsia”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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