MONTE URANO – Morire a 39 anni, mentre torni a casa dalla tua famiglia, da tua moglie e dalle tue figlie. È morto Matteo Monti, l’informatico che si muoveva tra la sua Servigliano e Monte Urano, che lo aveva adottato con la sua famiglia. A stroncargli la vita, le complicazioni dovute all’incidente di venerdì notte lungo la Faleriense a Piane di Rapagnano.
Una vicenda che ha segnato due comunità, ma soprattutto una famiglia. Dopo il frontale, Monti era stato portato prima al Murri e poi a Torrette. Cresciuto a Servigliano, appassionato di Castel Clementino e del rione di Paese Vecchio e della sua Curetta, si era trasferito a Monte Urano dopo aver fondato ‘Big Data’, l’azienda di consulenza informatica con cui si muoveva. Impegnato politicamente, impegnato nella comunità, Matteo Monti era un giovane di oggi, di quelli multitasking che sapeva passare da un aiuto al sindaco di Servigliano Marco Rotoni, a un cliente.
“Ho finito ogni parola, ogni lacrima. Ti voglio bene” il post di Manu Latini, regista e grande amico di Monti Se ne è andato così, dopo un terribile incidente, lasciando dolore e incredulità. Su quanto accaduto a Piane di Rapagnano indagano i carabinieri, sul funerale la famiglia attende il nulla osta della Procura.