SERVIGLIANO – “Cerchiamo di essere vicini alla situazione di estremo dolore della famiglia, se poi dovesse essere necessario da parte nostra attivare qualsiasi tipo d'intervento, è evidente che ci siamo”. Il sindaco Marco Rotoni è provato, una tragedia del genere non l’avrebbe mai immaginata nella sua Servigliano. Le fiamme divampate all’interno di un appartamento lungo la circonvallazione Clementina, a due passi dalla piazza ammirata dai turisti, hanno provocato la morte di una bambina di sette anni.
Si trovava in casa con la madre e la sorellina di cinque. Stavano tutti dormendo quando il fumo ha riempito la casa verso le 3 di notte. Al momento del rogo la madre si è svegliata sentendo un odore acre ed è riuscita a portare fuori solo la più piccola delle bimbe, nate in Italia da genitori kosovari, tra Marche e Abruzzo, senza poi riuscire a rientrare per salvare anche l'altra. Il padre, un operaio edile di 40 anni, non era in casa. È arrivato poco dopo. Quando non c’era più nulla da fare. “Quando sono arrivato sul posto – racconta il sindaco - il papà era lì vicino a me...e non era in uno stato d'animo da tante domande”. A chiamare i soccorsi sono stai i carabinieri che impegnati in un consueto pattugliamento hanno visto il fumo e poi la donna con la bambina a bordo strada, immobile e disperata.
Sul posto sono rimasti per ore vigili del fuoco, i carabinieri, gli esperti della scientifica e un magistrato della Procura di Fermo per i primi accertamenti finalizzati a ricostruire le cause dell'incendio nell'abitazione, ora sotto sequestro, situata al primo piano di una palazzina su due livelli nella cortina muraria del centro storico. “Siamo stati avvisati dai carabinieri - racconta - e abbiamo cercato di dare una mano in una situazione complicata anche per lo svolgersi rapidamente degli eventi e per il luogo angusto. Le cause? Sono al vaglio dell'autorità inquirente. È una situazione difficilissima, in una comunità piccola e per una famiglia trasferita qui da pochi mesi con figlie piccole. Una famiglia discreta che vive con le proprie risorse. Cerchiamo di stare vicini in una situazione di estremo dolore”.