FEREMO – Incasso zero, spese mille. Parte da qui il mondo delle estetiste, o meglio del benessere, che Perlita Vallasciani, portavoce nazionale Cna Estetica, rappresenta. A un mese dal lockdown emerge che “se la chiusura dovesse proseguire per tutto il mese di maggio, la perdita di fatturato annuo si attesterebbe tra il 75 e l’80% per il settore dell’estetica e supererebbe il 30% per quello dell’acconciatura”.
Numeri ai quali si aggiungono quelli relativi ai costi fissi da sostenere, avendo alle spalle più di 30 giorni di inattività e incassi a zero: “Si parla di cifre che vanno da 1.000 a 1.400 euro per le sole utenze, senza contare i canoni di affitto dei locali e, ovviamente, la sussistenza dell’imprenditore e della sua famiglia” aggiunge. Come se non bastasse “c’è il dover fare i conti costantemente con un abusivismo decisamente fuori controllo rende la situazione ancora più esplosiva: servono controlli”.
Un settore ‘dimenticato’ dai vari decreti: “Per il nostro settore le misure di sostegno sono nettamente insufficienti, dato che stiamo perdendo fatturato non recuperabile in un altro periodo dell’anno e che costituisce la fetta più ampia della nostra attività. A questo si sommano anche le problematiche legate ai leasing delle attrezzature e ai noleggi operativi, con la difficoltà che ancora oggi permane di poterne sospendere le rate”.