FERMO - Nei giorni scorsi la Squadra Mobile e la Squadra Volanti di Fermo, hanno individuato ed arrestato due soggetti pluripregiudicati per reati contro la persona, contro il patrimonio e la pubblica amministrazione ed in materia di stupefacenti, per violazione reiterata delle prescrizioni della misura di sorveglianza di Pubblica Sicurezza.
I fatti sono avvenuti in particolare, nelle giornate del 25 Marzo e del 4 Aprile scorso quando sono stati arrestati due soggetti tunisini, con numerosissime pendenze giudiziarie e con alcune condanne patteggiate in materia di stupefacenti.
In particolare, nella mattina del 25 marzo, gli operatori della Squadra Mobile seguivano un auto sospetta di grossa cilindrata che era stata vista, da alcuni cittadini, andare a velocità sostenuta tra i comuni di Porto Sant’Elpidio e Porto San Giorgio. Quindi alle ore 15:00 circa la intercettavano lungo Borgo Andrea Costa, in Porto San Giorgio dove, alla guida, vi era un noto soggetto di nazionalità già attenzionato per aver violato numerose prescrizioni della misura di sorveglianza di Pubblica Sicurezza, alla quale era sottoposto. Assieme a lui, vi era un altro tunisino posto sul lato passeggero.
Visti i pregressi giudiziari del soggetto e le violazioni di legge in atto, la Squadra Mobile bloccava l’auto poco prima che ripartisse dall’incrocio semaforico e, una volta fatti scendere dal mezzo i due soggetti e collocato il mezzo in situazione di sicurezza, controllava i due sospettati. Questi risultavano visibilmente agitati e non giustificavano in alcun modo la loro presenza sul territorio, tantochè uno di essi, il più giovane, opponeva ferma resistenza agli operatori, ostinandosi a non scendere dall’autovettura e divincolandosi più volte dal controllo su di lui operato.
I poliziotti, a questo punto, effettuavano una attenta perquisizione personale, estesa al veicolo rinvenendo – abilmente occultata all’interno del vano portaoggetti, una replica di una pistola "Beretta" in ferro, priva di tappo rosso, con relativo caricatore vuoto.
Accertata una situazione di elevata pericolosità, congiuntamente alla reiterazione delle violazioni della sorveglianza di pubblica sicurezza, i poliziotti della Squadra Mobile hanno arrestato il guidatore dell’auto, documentandone la elevatissima pericolosità sociale anche in considerazione del fatto che nella sua disponibilità si trovava una replica fedele di un arma con la quale l’arrestato avrebbe potuto commettere qualsiasi tipo di delitto, dalla minaccia a mano armata a rapine di vario tipo.
A seguire, venerdì scorso, l’attività di controllo si è diretta su un altro pericoloso tunisino, sempre gravato dalla misura di sorveglianza di Pubblica Sicurezza, con precedenti specifici per reati contro la persona e gli stupefacenti. Infatti, una Volante della Questura di Fermo, dopo un allertamento da parte di alcuni poliziotti che si erano appostati a Porto Sant’Elpidio, rintracciava un soggetto che era stato più volte denunciato dalla Polizia per spaccio di stupefacenti, lesioni a pubblico ufficiale e danneggiamento aggravati (in danno di edifici pubblici).
L’uomo, che alla vista degli operatori tentava di eludere il controllo di polizia dandosi precipitosamente alla fuga, veniva successivamente fermato da due agenti, contro i quali si scagliava con calci e pugni, dimenandosi violentemente. Anche quest’altro soggetto di nazionalità tunisina è stato tratto in arresto e condotto in carcere, in attesa di giudizio.
Entrambi gli arrestati hanno commesso, di recente, numerosi delitti, anche in concorso, tra di loro: dallo spaccio di stupefacente nel territorio di “Lido tre archi” e di porto Sant’Elpidio, a lesioni gravi in danno di connazionali, fino ad arrivare ad episodi di minacce gravi nei confronti di alcuni cittadini fermani, anche utilizzando cani di grossa taglia, quali Rottweiler addestrati anche a lanciarsi contro le Forze di Polizia.
Entrambi gli arrestati, all’esito delle udienza di convalida, sono stati tradotti in carcere su disposizione del Giudice per le indagini preliminari, in quanto ritenuti di allarmante pericolosità sociale, alla luce delle persistenti violazioni delle prescrizioni di Pubblica Sicurezza.