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In giro per il mondo a promuovere le Marche: la sfida di Antonini e Bruschini tra Monaco, Londra e Parigi

3 Febbraio 2023

ANCONA- Francesco Acquaroli, Marco Bruschini, Andrea Antonini e Gino Sabatini: un quartetto per entrare nel mondo dell’Atim, che unisce turismo e internazionalizzazione.

“Clima e armonia sono determinanti per aggiungere i risultati. Noi vogliamo fare squadra, le Marche ne hanno bisogno. Abbiamo una vocazione territoriale alla divisione, anche geografica, ma quando si parla di strategie e crescita internazionale bisogna muoversi insieme” introduce Acquaroli.

Lui ha voluto l’Atim: “È lo strumento che unisce politiche regionali, camerali e privati. È chi costruirà il percorso”. Non si parte da zero. Ma in più ora Bruschini ha lo sviluppo dell’aeroporto delle Marche. “A cui si aggiungono le sfide del porto, della viabilità e dei collegamenti ferroviari. Noi ci lavoriamo, ma tutto questo va abbinato a servizi efficienti e ricettività che sia in grado di attrarre. Per farlo servono le associazioni di categoria, gli imprenditori che sappia cogliere il nostro aiuto” prosegue li governatore.

Mezzo milione di abitanti e 35 milioni di presenze. Il sogno di Acquaroli è avvicinare il modello Trentino Alto Adige. “Non basta parlare di turismo, c’è l’internazionalizzazione di tutto quello che siamo, dalla manifattura all’enogastronomia. Insieme possiamo riuscirci, muovendoci in un panel di priorità che sono delle Marche e non di Acquaroli o Sabatini”.

Il presidente camerale è chi ha voluto con forza avere alla sede dell’Atim all’interno della Camera di commercio al quarto piano “che è dedicato da sempre al mondo dell’internazionalizzazione. E per questo sono contento che in sala ci sia anche la Svem”.

Quello che ha convinto Sabatini è l’idea di Acquaroli di unire Turismo e Internazionalizzazione: ci abbiamo provato in passato, con alterne fortune. Molti imprenditori ci hanno chiesto in giro per il modo di veicolare durante le fiere il territorio. Noi mettiamo a disposizione le nostre competenze camerali. Evitiamo di moltiplicare i contenitori, no disperdiamo soldi lavorando in un canale unitario aci farà avere costi minori e risultati maggiori”. Che è un po’ quello che chiese Valentino Fenni, presidente dei calzaturieri di Confindustria, qualche settimana fa: pianificare le fiere in maniera organica, gestendo al meglio le risorse ce sono fondamentali per gli imprenditori.

Il valore aggiunto del progetto è per tutti Marco Bruschini, forte del suo essere stato un ‘numero uno’ anche dell’Enit.  Le prove arrivano subito: Bit, Micam, Mipel, Lineapelle. “All’interno del Micam, come alla Bit, ci saranno momenti di approfondimento all’interno dello stand istituzionale. E lì parleremo della progettualità che ci porterà al periodo clou: gli stati generali del sistema Unioncamere nazionale all’interno dell’assemblea di Assocamere estere che raccoglie 61 realtà mondiali” prosegue Sabatini.

Il direttore dell’Atim sta per ora piacendo a tutti, lo dice anche Antonini: “Sappiamo che alla struttura non è ancora operativa e no aveva sede, ma ha lavorato già bene. Quado si parla di portare le imprese ne mondo, in una fase così complessa di geopolitica, con mercati che cambiano rapidamente, è necessario creare nuove penetrazioni sui mercati stranieri e orientare le imprese”.

Così facendo Antonini lavora sui nuovi Por Fesr “con una misura importante per l’internazionalizzazione già appronta e che condivideremo con Atim e Camera. Dobbiamo mettere le imprese a confronto con mercati nuovi, ma dandogli prima solidità e struttura, altrimenti sui mercati molte nostre imprese non possono essere competitive”.

Quando il 25 luglio ha incontrato Acquaroli è stato colpito per la sua cortesia, “ma da romano ero diffidente. Invece mi sono trovato benissimo e ho nel governatore il partner ideale. Questo clima di voglia di fare in sintonia è il punto da cui partire. Il conetto di squadra è quello che mi ha subito convinto. Poi c’è la lealtà, che deve essere alla base dei rapporti di amicizia e lavoro” ribadisce Bruschini.

Che è proto per fare la promozione: “Le Marche le sento già mie, una terra stupenda che scopro ogni giorno. Ho fatto già 9mila chilometri, volevo conoscere davvero la regione, Ora dobbiamo capire chi vuole comprare il nostro prodotto e cogliere le sue esigenze. Partire con un tavolo a disposizione che unisce porto, aeroporto e interporto è un vantaggio” prosegue Bruschini.

Che poi conclude annunciando i luoghi imprescindibili di promozione: Germania, Francia e Inghilterra, ovvero dove voliamo da Ancona. E così’’ le fiere di Monaco, Berlino, Parigi e ovviamente la Bit. Sempre più collaborazione con l’Enit, di cui sono stato direttore generale, che ha ripreso aa lavorare bene in giro per il mondo. Importante è portare le persone qua, quindi ben vengano gli eventi nelle Marche, ma che siano promossi fuori”.

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