Il presidente della Camera di Commercio affonda la proposta di legge del consigliere leghista Carloni.
FERMO – La prima cosa da fare quando si affronta una crisi è quella di non sbagliare le mosse. E invece la regione Marche sta andando proprio nella direzione sbagliata, almeno secondo il presidente della Camera di Commercio, Gino Sabatini: “La proposta di legge del consigliere regionale Carloni (Lega) che depotenzia il ruolo dei Confidi regionali, affidando esclusivamente al Fondo Centrale di Garanzia le operazioni previste dal decreto CuraItalia, sarebbe una mazzata, in particolare per le nostre micro e piccole imprese alle quali tutta la politica dovrà rendere conto per aver staccato loro definitivamente la spina”.
Un errore, visto che i Confidi per molte Pmi sono l’unica vera garanzia nei confronti delle banche, già poco propense al credito: “Dentro a una pandemia ancora in corso, con focolai che continuano a essere mortali, e di fronte a una paralisi del nostro sistema produttivo, Confidi e banche mai come in questo momento devono fare sistema: dev’essere chiaro a tutti che stiamo rischiando il crack. I piccoli imprenditori non si possono permettere consulenti, non hanno la stessa capacità di interlocuzione con le banche rispetto ai colleghi di imprese più strutturate”. Da qui il ruolo chiave del Confidi Unico guidato da Paolo Mariani.
“Proprio in questi giorni, la Regione Toscana e la Regione Veneto hanno rafforzato il ruolo dei Confidi: una strada che dovrebbe percorrere velocemente anche la Regione Marche, sperimentando almeno per i prossimi due mesi di incrementare il limite di finanziamento da 150 a 250 mila euro. Non credo assolutamente che si debba avviare processo di sostituzione dei Confidi con il Fondo Centrale di Garanzia, sbilanciando i rapporti tra imprese e credito in direzione delle banche, che sono sempre più prudenti nell’erogazione di liquidità perché soggette ai vincoli strettissimi di Bce e Banca d’Italia: se non hanno dato soldi prima è possibile che non li diano nemmeno domani”.
E la riprova Sabatini l’ha avuta in questi giorni: “Ricevo diverse segnalazioni di piccoli e medi imprenditori, le cui richieste di credito vengono respinte dalle banche o sono chiamati a rientrare immediatamente degli insoluti commerciali. Ora servono risorse, il massimo possibili. La nostra proposta a tutti i consiglieri regionali è molto semplice: dotiamo i Confidi regionali degli stessi strumenti assegnati dal CuraItalia al Fondo Centrale di Garanzia”. Sulla stessa lunghezza d’onda di Sabatini ci sono le associazioni di categoria più vicine ai piccoli, da Cna a Confartigianato.