FERMO – Bene, ma potrebbe andare meglio. Dati macroeconomici positivi, ma enorme paura per il futuro. Lo ha detto anche l’assessore allo Sviluppo economico Andrea Antonini: “Dobbiamo prepararci ad aiutare le imprese, oltre che le famiglie, perché il caro energia sta per irrompere su tutto il sistema”.
E così non può stupire il report della Camera di Commercio delle Marche, su dati Movimenprese: dopo 9 mesi del 2022 le imprese attive nelle Marche sono 141.527. Un numero in calo: nel terzo trimestre, infatti, si rilevano per le Marche 1.389 iscrizioni di imprese (-12,4%), ma resta il saldo positivo di 120 tra chiusure e aperture. Nonostante le Marche abbiano la terzultima prestazione a livello nazionale, peggio fanno solo Sicilia e Molise come tasso di crescita.
Non ovunque però. “Entrando nel dettaglio delle province marchigiane, le iscrizioni superano le cessazioni nette, e dunque il saldo e il tasso di crescita trimestrale sono positivi per le province di Pesaro-Urbino (+59; +0,15%), Macerata (+54; +0,15%) e Ascoli Piceno (+46; +0,19%), mentre sono sfavorevoli per Fermo (-26; -0,13%) e più debolmente per Ancona (-13; -0,03%)” spiega Gino Sabatini, numero uno camerale.
Il saldo dello stock positivo di maggiore entità assoluta è quello delle Costruzioni, con un valore di +67 (le imprese registrate al 30 settembre sono 21.043), Attività professionali, scientifiche e tecniche (+49; 6.205), Attività immobiliari (+44; 8.481), Attività finanziarie e assicurative (+32; 3.353), le altre attività di servizi (+25; 7.089) e le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+22; 11.307).
Sul fronte opposto, il saldo negativo di maggiore entità assoluta risulta essere quello del Commercio, che chiude il trimestre con 34.967 imprese registrate e un saldo dello stock pari a -115, Attività manifatturiere (20.237; -29) e agricoltura, silvicoltura e pesca (24.259; -9).
I dati sono ersi durante l’incontro tra il neo ministro Adolfo Urso e i vertici di Unioncamere, id cui Sabatini è, vicepresidente. “Le nostre imprese, superata la pandemia, scontano ora incertezze belliche e rincari energetici. Cuneo fiscale – ha spiegato Sabatini - costo del lavoro, semplificazione amministrativa, supporto nei mercati internazionali, nella digitalizzazione e nell'individuazione di soluzioni di efficientamento energetico sono le piste da percorrere per sostenere un tessuto economico volenteroso, ma troppo provato”.
A tutto questo bisogna aggiungere una necessaria politica che affronti i cambiamenti climatici, “l’alluvione nelle Marche p solo l’ultimo tragico esempio di qualcosa che dobbiamo affrontare con determinazione” ha concluso.