FERMO – Imprese femminili, nelle Marche sono 33.801, in calo come in tutta Italia, ma con una media leggermente superiore a quella italiana, 4 contro 1,4%.
Si considerano "Imprese femminili" quelle partecipate in prevalenza da donne, in cui si supera il 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e di cariche amministrative detenute. La diminuzione più forte nella provincia di Pesaro e Urbino, mentre il numero più basso di imprese femminili è quello della provincia di Fermo con 4475 (-2,4%) contro le 8055 di Macerata e le 4998 di Ascoli Piceno.
Ma è la percentuale che invece premia il Fermano che con il maceratese si attesta al 23,4% di imprese femminili sul totale delle registrate in Camera di Commercio (sono 18693 le imprese a Fermo, 33648 a Macerata). Numeri leggermente superiori alle altre realtà che si fermano poco sopra il 23%.
"Oggi l’impegno di Camera Marche, attraverso il suo Comitato per l’Imprenditoria femminile è di favorire le pre condizioni che portano alla nascita di nuove imprese (guidate da donne come da uomini ) e supportare l’importante quota di imprese femminili che caratterizzano il nostro tessuto imprenditoriale: lo facciamo prevedendo contributi e momenti di valorizzazione di queste realtà, come accade ogni anno con il Premio Impronta di Impresa".
Ma non solo. "Tramite consulenze e servizi come "Donne in digitale" aiutiamo il sistema a rafforzarsi in ogni campo, dalla presenza sul web all’utilizzo dei social media fino alle tecnologie di e-commerce al fine di accrescere la professionalità manageriale e di migliorare le competenze digitali delle donne che fanno impresa e delle lavoratrici, anche e soprattutto in ottica di contrasto al gender gap” sottolinea la presidente del nostro Comitato per l'Imprenditoria Marche, Federica Capriotti.
C’è molto da fare, sia chiaro, soprattutto a livello di presenza nelle diverse tipologie di aziende: le imprese individuali marchigiane hanno un tasso di femminilizzazione del 28,3%, dato in crescita, mentre le società di capitale confermano il 18,6% e le società di persone il 16,8%.
Servizi, sanità, assistenza sociale istruzione sono i settori che dominano il mondo imprenditoriale femminile. Bene anche la voce alloggio e ristorazione e l’agricoltura, mentre scende il settore costruzioni e quello delle public utilities.