FERMO – Bonomi, presidente di Confindustria nazionale, attacca duramente il Governo, Claudio Schiavoni, presidente regionale, non è da meno: “Uno scenario di incertezza, siamo costretti a navigare a vista ma sembra che chi ci governa non abbia la minima idea del futuro".
È sicuro di una cosa Schiavoni, “che nulla tornerà come prima”. Per questo bisogna prepararsi a lottare: “Uscire dalla crisi sarà dura, soprattutto nelle Marche, che sono state una delle regioni più penalizzate dalla lunga fase di lockdown, perché caratterizzata da una forte specializzazione in comparti non essenziali quali moda, mobili, cantieristica navale e per incidenza del valore aggiunto del comparto industriale sospeso sul totale, con una percentuale del 69,1%".
Tra l’altro la regione già era in una fase di calo: “Al Governo regionale chiediamo nuove misure, più sostanziose e mirate al rilancio del sistema produttivo nel breve e medio periodo, in particolare per il settore manifatturiero e quello del turismo. È indispensabile che la Regione Marche assicuri un confronto di merito con la nostra organizzazione”. Confindustria le priorità le ha indicate: “Liquidità alle imprese, digitalizzazione, rafforzamento della presenza sui mercati internazionali, sburocratizzazione del sistema".
Richieste che vengono ampliate da Confprofessioni Marche, l'associazione che rappresenta 39mila professionisti marchigiani. “Il ritardo nell'erogazione degli interventi previsti dalle normative a sostegno degli studi professionali, delle imprese e delle persone fisiche danneggiate dall'emergenza produrrà danni irrimediabili al tessuto economico e produttivo del nostro territorio. Per cui chiediamo a forze politiche, istituzioni e sistema bancario di rimuovere gli ostacoli di natura burocratica e di accelerare le procedure necessarie per rendere effettiva la liquidità promessa".