Strategia vincente per il ‘re’ di Fermo Paolo Calcinaro. Il tutti dentro, “ma alle mie regole”, ha convinto i cittadini fermani. Ma soprattutto ha convinto anche quelli che pensavano di votare i suoi avversari. Una strategia in cui chiaramente si immaginava anche il cambio in regione. Insomma, Calcinaro ha fatto centro.
L’immedesimazione di Fermo in lui è completata. Tante conferme tra i ‘big’ uscenti e questo rende interessante la composizione della giunta. Che non è un dettaglio, visto che fotografa il cammino da seguire e cementa gli equilibri di un maxi gruppo di 23 consiglieri.
Se è vero che Fratelli d’Italia ha spinto Torresi, premiato nei voti, queste elezioni dicono anche che Fermo ha tanti aspetti nascosti e indecifrabili. Francesco Trasatti, vicesindaco uscente e assessore della rinascita turistica e culturale, ha preso molti meno voti dei suoi colleghi. Ma da solo, grazie al supporto di Nicola Pascucci e Manolo Bagalini, con la sua lista ‘di sinistra’ ha incassato quanto tutta la coalizione di Interlenghi.
Anime diverse per un sindaco che non parlerà mai di partiti ma che mastica più di altri di politica. Anime spente per un centrosinistra che si è fatto un film più fantasioso di quelli della Marvel. Immaginava il ballottaggio Interlenghi e invece si è ritrovato con il Pd all’8 per cento. Immaginava il gol in zona Cesarini il candidato governatore Maurizio Mangialardi e invece si è ritrovato la manina di Totti davanti alla faccia. Tradotto, ma chi ascolta il centrosinistra per illudersi così?
Il Fermano ha parlato: Calcinaro è amato, Luciano Romanella merita un seggio, il centrosinistra è attaccato all’ossigeno, ma ha la convinzione di avere seminato per il futuro. Se su asfalto o terra lo si capirà presto, intanto ci pensano Trasatti e Pascucci in Comune.
E in Regione? Tutti guardano a Lucentini assessore, ma attenzione a Jessica Marcozzi, la regina di Forza Italia che ha esperienza, era capogruppo, e soprattutto anche se veste spesso di bianco rappresenta il rosa a cui il presidente Acquaroli non può dire no.