FEMRO – Direzione Verona. Con 107 aziende e oltre 1.000 mq il vigneto marchigiano dà appuntamento alla 54^ edizione di Vinitaly, in programma a Veronafiere dal 10 al 13 aprile. Presente l'en plein delle Doc regionali in uno spazio coordinato dalla Regione Marche e che vede l’Istituto marchigiano di tutela vini Imt capitano della squadra regionale con 38 aziende riunite in una collettiva e 38 che espongono singolarmente.
Tanti gli appuntamenti in calendario, da non perdere domenica la cena che unirà lo stellato Enrico Recanati al Verdicchio. Si prosegue martedì 12 aprile con Da 1.000 a 25.000 hl: la "nuova" Docg Castelli di Jesi Verdicchio, il tasting guidato da Marco Sabellico, giornalista e curatore della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso, che vede protagonista il Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore pronto a traslocare da Doc a Docg il prossimo anno come previsto dal nuovo disciplinare di produzione. In degustazione, 11 tra le migliori etichette premiate dalle principali guide di settore dell’autoctono marchigiano.
Marche protagoniste anche a Vinitaly and the City - il fuorisalone di Vinitaly (8-11 aprile) - che ospiterà una selezione di vini della regione per delle degustazioni dall’alto sulla Torre dei Lamberti, con vista panoramica sulla città scaligera.
Dal punto di vista della produzione, le Marche arrivano in fiera dopo un’ottima annata sul fronte dell’export. Secondo l’Istat, è infatti del 5,4% la crescita a valore delle esportazioni enologiche marchigiane nel 2021, per un corrispettivo di oltre 57,6 milioni di euro. Una performance sostenuta soprattutto da Stati Uniti, Germania, Svezia, Giappone, Regno Unito, Cina e Norvegia.
Piace l’imbottigliato: sono quasi 200mila gli ettolitri in bottiglia nel 2021 delle denominazioni tutelate da Imt. In una regione sempre più a trazione bianchista, exploit lo scorso anno del Verdicchio dei Castelli di Jesi Riserva Docg e del Verdicchio di Matelica Riserva Docg.
Forte anche l’identità green della regione: a livello nazionale le Marche occupano il secondo posto per incidenza bio sul vigneto, con una quota percentuale altissima (35,6%) dietro solo alla Calabria (39%), doppiando anche la media italiana che si ferma al 17,5%.